29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Shock anafilattico

46enne muore per shock anafilattico, aveva appena preso l’antibiotico

A Lanciano (Abruzzo), un uomo di 46 anni muore pochi minuti dopo che gli è stato somministrato l’antibiotico. Ecco perché

Foto: Sfam_photo | Shutterstock Shutterstock

CHIETI - E’ accaduto a Lanciano, in Abruzzo. Un uomo di 46 anni, in buone condizioni di salute, è morto in maniera totalmente inaspettata. Aveva bisogno di utilizzare un comune antibiotico, probabilmente a causa di conseguenze negative provocate dall’influenza. Ha quindi scelto di somministrarsi da solo una fiala per via intramuscolare. Ma qualcosa è andato storto: l’uomo inizia ad accusare strani pruriti e dolori. La situazione precipita in poco tempo quando avverte difficoltà respiratoria. Ma ormai non c’è più niente da fare. Nel giro di breve tempo il farmaco lo porta alla morte.

Una reazione inaspettata
Il suo nome era Filippo Marconetti, era un uomo di 46 anni in ottime condizioni di salute. Ma a causa di quella che probabilmente era una banale influenza, è dovuto ricorrere all’uso di antibiotici. Al momento non si sa per quale motivo erano stati prescritti i farmaci dal medico. Ciò che si sa è che dopo l’iniezione di una sola fiala del farmaco, Marconetti ha cominciato ad accusare sintomi anomali: dolore, prurito e tachicardia. Il tutto si è evoluto molto velocemente portandolo a gravi difficoltà respiratorie.

Corsa al pronto soccorso
Poco dopo è stata chiamata l’ambulanza – forse da un familiare della vittima – e Marconetti è stato prontamente ricoverato presso l’ospedale Renzetti. Ma tutti i tentativi di rianimazione effettuati da parte del personale sanitario sono stati vani. Poco dopo il pover’uomo è deceduto. «Abbiamo fatto l’impossibile per salvare il giovane papà - spiega Nadia Carosella, responsabile della Rianimazione dell’ospedale di Lanciano - noto a molti di noi per il suo impegno civico anche in parrocchia e nella vita associativa. I colleghi del 118 che lo hanno soccorso gli avevano già prestato in emergenza tutte le cure del caso e poi, una volta giunto in ospedale, abbiamo fatto il resto, tentando disperatamente di rianimarlo per più di un’ora, ma è stato tutto inutile».

La donazione degli organi
Nonostante i familiari siano completamente distrutti da ciò che è accaduto, hanno acconsentito alla donazione di organi. «A tarda notte, i familiari, distrutti dalla tragedia che si è consumata nel giro di qualche ora, hanno acconsentito al prelievo delle cornee, mettendo in moto le procedure previste dal protocollo, che consentono, per tali organi, di procedere a cuore fermo». L’intervento è stato reso possibile grazie al team composto da Alessio Liberatoscioli (oculista), Rosalia Di Martino (anestesista) Fabrizio Fumarola (coordinatore trapianti). Le cornee sono state inviate alla Banca degli occhi dell’Aquila.

Un ultimo atto di altruismo
«Di fronte a una tale tragedia, pur con l’animo devastato, la moglie e i figli hanno acconsentito alla donazione, ultimo atto di altruismo di un uomo che si era sempre speso per la comunità. Un gesto in continuità con il suo stile di vita», commenta Carosella.

I funerali
Ieri sera era stata organizzata dai suoi più cari amici e parenti, una veglia di preghiera. Oggi, alle ore 15, si terranno in funerali nella chiesa di San Pietro.