28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Risveglio durante l’anestesia

Si risveglia durante l’operazione per l’appendicite: «ero paralizzato con dolori lancinanti»

Un ragazzo di 25 anni si risveglia durante un’operazione di appendicite. Ancora oggi ricorda l’incubo a cui ha assistito

Uomo si risveglia durante un'anestesia
Uomo si risveglia durante un'anestesia Foto: Attem | Shutterstock Shutterstock

Il peggior incubo di ogni paziente si è concretizzato e proprio davanti ai suoi occhi sconcertati. Un paziente giovanissimo, di appena 25 anni si trovava sotto i ferri, nel tavolo operatorio quando improvvisamente si è risvegliato. Non solo ha cominciato a vedere tutto ciò che stava accadendo intorno a lui ma ha avvertito un dolore inimmaginabile. Era completamente paralizzato: non poteva parlare o comunicare con i medici. Ecco i dettagli dell’incredibile e drammatico episodio.

Sveglio?
Generalmente quando viene effettuata un’operazione il paziente viene sottoposto a un’anestesia totale. In questo modo non può né vedere né percepire alcun dolore. Ma se per qualche problema ci si risveglia mentre i chirurghi sono al lavoro, allora l’intervento si trasforma in un vero e proprio incubo. Ed è quello che è accaduto a Fenn Settle durante un’appendicectomia eseguita presso il Huddersfield Royal Infirmary (Inghilterra).

Dolori lancinanti
Il venticinquenne, ancora traumatizzato per l’accaduto, ha spiegato di essersi risvegliato con un dolore fortissimo all’addome e un senso di soffocamento, probabilmente causato dal fatto che era stato intubato. Ma ciò che lo faceva soffrire ancor di più era il fatto di avvertire il corpo completamente paralizzato e di non riuscire in nessun modo a mettersi in contatto con i medici. «Pensavo che sarei morto e ho cercato di trattenere il respiro in modo da svenire più velocemente», racconta Fenn. «Mi sono reso conto che potevo sentire le voci, il segnale acustico delle macchine e una pressione lancinante sull'addome. Sono stato in grado di capire cosa stava succedendo e che ero ancora sotto operazione».

Le ha tentate tutte
L’uomo, trovandosi in quella situazione a dir poco assurda, pensa al modo più semplice per poter comunicare con i medici nonostante non potesse proferire parola. Comincia così ad agitare le palpebre, a muovere le dita delle mani e dei piedi ma tutto ciò che provava a fare era inutile. I movimenti erano impossibili e i dottori non si erano accorti di niente. Non a caso, uscito dalla sala operatoria, i chirurghi inizialmente hanno pensato si trattasse solo di un sogno.

Dosaggio sbagliato?
Secondo Fenn il personale infermieristico ha calcolato male il suo peso e così è stato utilizzato un dosaggio errato dell’anestetico. Probabilmente a causa di ciò si è risvegliato durante l’operazione. «Secondo il medico, questo non avrebbe fatto un'enorme differenza, ma avrebbe comunque fatto qualche differenza. Abbastanza per svegliarmi. Hanno anche detto che il tubo si è scollegato, quindi non ho ricevuto l'anestetico. Ho finito solo una porzione del totale che avrei dovuto avere». Fenn ha anche affermato che secondo l’Huddersfield NHS Foundation Trust, il livello di anestetico nel suo corpo era inferiore a quello che avrebbe dovuto essere.

L’incubo non è mai finito
Come per altri casi simili al suo, Fenn ha cominciato a soffrire di disturbi post-traumatici, compresi incubi e flashback. «C'è stata una notte in cui stavo singhiozzando e non sapevo chi fossi», racconta Fenn. Per fortuna, però, l’ospedale gli ha inviato una lettera scusandosi con lui e ammettendo che il livello di anestetico nel suo corpo era inferiore a quello che avrebbe dovuto essere. «Siamo sinceramente dispiaciuti che l'esperienza del signor Settle non fosse conforme allo standard che vorremmo tenere per i nostri pazienti. Mentre il signor Settle era completamente anestetizzato durante l’operazione, abbiamo completato un'indagine completa sulle circostanze intorno alla sedazione e all'anestesia prima del suo intervento chirurgico, e condiviso risultati e apprendimento con i nostri team. […] Vorrei cogliere l'occasione per chiedere nuovamente scusa al signor Settle».

Non è l’unico caso
Seppur rari, casi come questo si verificano di tanto in tanto. «Gli anestesisti lavorano duramente per garantire che l'esperienza di anestesia e chirurgia di un paziente sia il più confortevole e senza stress possibile, e metterà sempre al primo posto la sicurezza del paziente», ha dichiarato un portavoce del Royal College of Anesthetists. «In uno studio recente e il più grande mai eseguito, intrapreso dall'Associazione degli anestesisti di Gran Bretagna e Irlanda, circa una persona su 19000 ha riferito di essere cosciente durante l’operazione. La maggior parte di questi casi ha avuto vita molto breve e la maggior parte si è verificata prima dell'inizio o dopo l'intervento chirurgico. Il rischio di consapevolezza accidentale differisce in base a determinate caratteristiche del paziente e anche in base al tipo di chirurgia e anestesia che il paziente richiede».

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