13 gennaio 2025
Aggiornato 15:30
Almerina Mascarello

Impiantata in Italia la prima mano bionica al mondo che ha il senso del tatto

Almerina Mascarello è la prima donna a cui è stata impiantata una mano bionica che possiede il senso del tatto. Ecco come funziona

ROMA - La notizia è stata fornita ieri dalla BBC ed è stata riportata dall’Adnkronos: una donna italiana ha ricevuta la prima mano bionica che possiede il senso del tatto. Il suo nome è Almerina Mascarello e ha perso la mano oltre venti anni fa in seguito a un incidente. Ma ora ha dichiarato di sentirsi una donna più completa, grazie al dispositivo di nuovissima generazione che le è appena stato impiantato. Almerina ha spiegato alla BBC che «è quasi come se [la mano] fosse tornata di nuovo». Ecco i dettagli della vicenda.

Come funziona la mano bionica?
La mano possiede dei sensori in grado di captare delle informazioni e le restituisce alla donna, la quale è in grado di comprendere se un oggetto è morbido o duro. Gli input vengono veicolati grazie a un computer presente in uno zaino che converte i segnali in messaggi facilmente decifrabili al cervello. Affinché ciò accada il suo braccio è dotato di alcuni piccoli elettrodi precedentemente impiantati. A descriverlo sembra incredibilmente complicato, invece per Almerina è divenuto da subito estremamente spontaneo utilizzare la sua nuova mano: «la sensazione è spontanea come se fosse la tua vera mano, sei finalmente in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirsi, indossare scarpe - tutte cose banali ma importanti - ti senti completo».

Siamo in un film di fantascienza?
A prima vista sembra di essere stati catapultati in un film di fantascienza: «stiamo andando sempre più nella direzione di film di fantascienza come la mano bionica di Luke Skywalker in Star Wars - completamente controllato, protesi completamente naturale e sensorizzata, identica alla mano umana», ha dichiarato alla BBC Il professor Silvestro Micera, neuro ingegnere all'EPFL di Losanna e Sant'Anna School of Advanced Studies di Pisa. «Una volta che puoi controllare una protesi robotica con il tuo cervello, puoi pensare di crearne una che consenta movimenti più complessi di una mano con cinque dita», ha detto Paolo Rossini, neurologo presso l'Ospedale universitario Agostino Gemelli di Roma.

Un prototipo
Purtroppo per Almerina la mano bionica - che ha utilizzato per sei mesi – è stata eliminata dal suo corpo. Questo, infatti, era solo un prototipo. «Abbiamo operato e seguito dal 2009 fino ad ora 5 persone, nel corso della sperimentazione di una mano bionica in grado di restituire il senso del tatto, e Almerina è stata la prima donna, la prima italiana e la prima a indossare l'impianto per sei mesi, anche al di fuori del laboratorio. E' andata al ristorante, ha raccolto dei fiori, ha fatto cose normali in situazioni normali», ha spiegato Rossini all’AdnKronos.

Miniaturizzazioni future?
Il tutto è stato miniaturizzato ma è indubbio che per arrivare alla perfezione occorrono miniaturizzazioni ancora più elevate. E nel caso, per tutte le altre persone che si trovano in una situazione simile «servirebbero delle aziende per la produzione della mano bionica e per l'assistenza tecnica, sia dal punto di vista meccanico che del software», conclude Rossini ad Adnkronos. Qui puoi vedere il video della BBC con l’intervista ad Almerina.