19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Elisir di lunga vita

Funghi, il miglior alimento anti-invecchiamento. E i porcini vincono su tutti

I ricercatori della Pennsylvania State University hanno scoperto che mangiare funghi può rallentare l'invecchiamento, combattere i radicali liberi e rafforzare la salute generale. Potrebbero anche essere un preventivo di Parkinson e Alzheimer

Funghi porcini sono ricchi di antiossidanti
Funghi porcini sono ricchi di antiossidanti Foto: Shutterstock

STATI UNITI – I funghi in tavola possono essere una sorta di elisir di lunga vita: secondo i ricercatori della Pennsylvania State University, o Penn State, questo cibo ha proprietà anti-invecchiamento e benefiche per la salute in generale. Uil merito sarebbe delle potenti sostanze antiossidanti che si trovano al loro interno. Insomma, se vi piacciono i funghi, non dimenticate allora di portarli in tavola.

Una miniera di antiossidanti
I ricercatori della Penn State hanno trovato che i funghi contengono elevate quantità di ergotioneina e glutatione, entrambi antiossidanti importanti. «Quello che abbiamo trovato è che, senza dubbio, i funghi sono la fonte dietetica più elevata di questi due antiossidanti presi insieme e che alcuni tipi di funghi li possiedono entrambi», ha spiegato il professor Robert Beelman, principale autore dello studio.

Lo stress ossidativo
Dietro all'invecchiamento (anche precoce) secondo gli scienziati un grande ruolo ce l'ha lo stress ossidativo. Non si tratta soltanto di un tipo di stress 'nervoso', ma in questo caso è la conseguenza del lavoro dell'organismo per produrre energia dal cibo, che provoca la produzione dei cosiddetti radicali liberi, sottolineano i ricercatori. I radicali liberi sono degli atomi di ossigeno con gli elettroni spaiati che causano danni alle cellule, alle proteine ​​e perfino al DNA. Questo perché sono atomi altamente reattivi e viaggiano attraverso il corpo cercando di accoppiarsi con altri elettroni.

Dipende dal tipo di fungo
La quantità di sostanze antiossidanti come ergotioneina e glutatione nei funghi varia a seconda della specie, scrivono gli autori. Per esempio, secondo lo studio pubblicato nella rivista Food Chemistry, a contenere una maggiore quantità di questi due antiossidanti sarebbero i funghi porcini selvatici. Questo rispetto alle 13 specie di funghi testati nello studio. «Abbiamo scoperto che i porcini hanno la quantità di gran lunga più elevata, tra tutti quelli che abbiamo teastato – ha dichiarato Beelman – Questa specie è molto popolare in Italia dove la ricerca è diventata un passatempo nazionale». Per esempio, i classici champignon contengono meno antiossidanti dei porcini, ma in compenso ne contengono quantità più elevate rispetto alla maggior parte degli alimenti, fanno notare gli scienziati. Per cui, i funghi in generale sono da considerare un alimento antiossidante, e dunque antinvecchiamento.

I radicali liberi
«C'è una teoria, la teoria dei radicali liberi dell'invecchiamento, che è da tempo in giro e che dice che quando ossidiamo il nostro cibo per produrre energia, c'è un certo numero di radicali liberi che vengono prodotti, e che sono il risultato collaterale di quell'azione e molti di questi sono piuttosto tossico», ha detto Beelman. Per questo motivo assumere molti antiossidanti aiuterebbe a proteggere l'organismo da questo stress ossidativo.

Se c'è una c'è l'altra
Secondo quanto emerso dallo studio, le due sostanze antiossidanti, ergotioneina e glutatione, sono in genere accoppiate nei funghi, ossia se un tipo di funghi hanno quantità elevate di glutatione, ne hanno altrettante di ergotioneina. In più, la buona notizia è che la cottura non danneggia le quantità e la qualità dei questi antiossidanti, scrivono i ricercatori.
il prossimo passo, secondo gli autori dello studio, è quello di concentrarsi sul ruolo di ergotioneina e glutatione nel poter ridurre le probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative, come la malattia di Parkinson e la malattia di Alzheimer.