20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
La griglia Lea premia la Toscana

Livelli essenziali di assistenza o Lea, su 16 regioni 5 sono inadempienti

Ancora disparità tra Nord, Centro e Sud. Nel settore sanità, la griglia Lea premia la Toscana ma boccia inesorabilmente tutto il Sud, Basilicata a parte. Ecco le regioni virtuose e quelle inadempienti

Lea, su 16 regioni 11 adempienti
Lea, su 16 regioni 11 adempienti Foto: Shutterstock

ROMA – Le disparità tra le regioni d’Italia, ancora una volta, si accentuano quando si tratta di Nord, Centro e Sud. Questa volta tocca alla sanità, e ai cosiddetti Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza. La griglia Lea del 2015, infatti, se da un lato premia la regione Toscana, dall’altro boccia inesorabilmente tutto il Sud Italia, Basilicata a parte. Tra le maggiori criticità riscontrare, quelle su copertura vaccinale, screening e assistenza sul territorio.

Le adempienti e le inadempienti
In base ai dati riportati nella ‘griglia Lea’ del 2015, la maggioranza delle regioni italiane (11 su 16) è risultata adempiente, ma ne restano 5 che invece sono inadempienti. Queste sono Molise, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria. Regioni in cui è stata evidenziata una criticità, che dovranno superare, su vaccinazioni, screening, appropriatezza nell’assistenza ospedaliera assistenza agli anziani e ai disabili. Tra le regioni adempienti, quella che più si distingue per ‘eccellenza, e che guadagna 212 puti è la Toscana. Seguono Piemonte ed Emilia Romagna con 205 punti, e il Veneto con 202 punti. Mentre all’ultimo posto, ma pur sempre adempiente, c’è la Basilicata, con 170 punti.
Per essere considerate adempienti, le regioni devono superare un punteggio superiore a 160. Ecco perché Molise con 156 punti, Puglia con 155, Sicilia con 153, Calabria con 147 e Campania fanalino di coda con 106 sono considerate inadempienti. In realtà si può essere considerati adempienti se il punteggio è in un range tra i 140 e i 160 se tuttavia non vi è alcun indicatore considerato critico. Ma si rimane sempre inadempienti sotto i 140 punti o sempre se si è tra 140 e 160 con però almeno un indicatore critico – come accaduto con le regioni succitate.

Le criticità
Ad aver reso inadempienti le regioni del Sud (tranne la Basilicata) sono state appunto diverse criticità. Tra queste le vaccinazioni, gli screening, la prevenzione, la veterinaria, l’assistenza residenziale agli anziani, ai disabili e ai malati terminali, l’appropriatezza nell’assistenza ospedaliera – con parti cesarei in testa nei punteggi negativi e via discorrendo.
Nella classifica, appena pubblicata dal Ministero della Salute, i dati sono riferiti unicamente alle Regioni a Statuto Ordinario. Lo stesso Ministero sottolinea che l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza deve essere garantita a tutti i cittadini italiani, a prescindere dall’accesso o meno della regione di residenza al finanziamento sanitario Nazionale. Nella relazione sono stati riportati anche i dati relativi alle regioni a statuto speciale come Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e quelli delle Province Autonome di Trento e Bolzano. In questo caso sono riportati i risultati per ogni singolo indicatore, e non totali come per le altre regioni.

Le variazioni
Il Ministero della Salute riporta che, analizzando la tendenza tra gli anni 2012 e 2015, è variato sia il punteggio che il numero di regioni adempienti. Nello specifico, erano 10 nel 2012, nove nel 2013, tredici nel 2014 che sono scese a 11 nel 2015. Dopo la modifica delle classi di valutazione per l’anno 2015, si attestano come inadempienti 5 regioni. I dati del Ministero pongono l’accento sulle conferme di regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna e il Piemonte con punteggi pari o superiori a 200 insieme al Veneto. Vi è anche un deciso miglioramento di Abruzzo e Calabria mente, per contro, vi è un peggioramento di Campania, Puglia e Sicilia rispetto ai punteggi rilevati nell’anno di Verifica 2014.

Gli indicatori di criticità
Per quel che riguarda gli indicatori di criticità, il Ministero della Salute riporta che i livelli di prevenzione, la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib) risultano del tutto raggiunti in Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna.  Per contro nella P.A. di Bolzano, in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Campania si registrano bassi livelli di copertura. È invece generalizzata la diminuzione della copertura vaccinale per una dose di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia: qui tutte le regioni registrano una copertura al di sotto del valore di riferimento. La copertura vaccinale antinfluenzale negli anziani registra invece un lieve incremento nella maggior parte delle regioni – pur rimanendo al di sotto del livello soglia. L’attività di screening è correttamente corrisposta nelle regioni centro-settentrionali, mentre in meridionali non si rilevano miglioramenti nella tendenza tra gli anni di riferimento e restano al di sotto del parametro di riferimento.
Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera, si conferma una diminuzione dei ricoveri in tutte le regioni, con un miglioramento dell’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera con un calo dei ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di non appropriatezza. Resta tuttavia ancora troppo elevata la percentuale di parti cesarei primari, con valori (specie in Campania) che vanno ben oltre i parametri di riferimento.
Sul fronte assistenza territoriale, la relazione mette in evidenza diverse criticità relative alla presa in carico dei soggetti anziani nelle strutture residenziali. Criticità che si accentua nelle regioni meridionali dove l’offerta di posti letto è ancora carente. Segnano invece valori al di sopra di quelli di riferimento, in particolare nelle regioni meridionali, l’ospedalizzazione in età pediatrica per asma e gastroenterite. «Quanto descritto – si legge nel rapporto – sottolinea la necessità di monitorare il mantenimento dell’erogazione dei Lea per tutte le regioni italiane e andando oltre la valutazione della adempienza complessiva ovvero analizzando, attraverso gli indicatori della griglia Lea, le singole aree che la compongono».