28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Leptospirosi

Uomo muore nel giro di una settimana: torna l’incubo della leptospirosi. Cos’è la leptospirosi e come si trasmette

Un uomo sembra essere stato colpito dalla leptospirosi e morto nel giro di una settimana. Tutto ciò che c’è da sapere sulla leptospirosi

uomo colpito da leptospirosi
uomo colpito da leptospirosi Foto: Shutterstock

Una morte quasi immediata quella che ha colpito un 61enne di Castel del Bosco, una frazione di Montopoli Val d’Arno (Pisa). Pare che la povera vittima pochi giorni prima avesse accusato strani sintomi molti simili all’ittero. Si sospetta sia leptospirosi. I dettagli della vicenda.

La vicenda
È accaduto circa una settimana fa quando un impiegato comunale di poco più sessant’anni comincia ad avvertire dei sintomi alquanto particolari. Pare si tratti di ittero, tuttavia le sue condizioni abbastanza gravi richiedono il ricovero ospedaliero presso il nosocomio di Lotti di Pontedera.

Pelle gialla
L’uomo si era recato pochi giorni prima dal medico a causa dell’improvviso mutamento del colore della pelle: era particolarmente gialla. Già di suo questo sintomo è abbastanza allarmante e per questo motivo il suo dottore gli ha consigliato di andare immediatamente al pronto soccorso.

Di cosa si tratta esattamente?
Purtroppo solo l’autopsia stabilità la vera causa di morte del pover’uomo. Tuttavia allo stato attuale il maggior sospetto verte per la leptospirosi, una malattia mortale definita anche malattia dei sette giorni.

Cos’è la leptospirosi
La leptospirosi è una malattia nota fin dai primi anni del 1900, spesso con terminologie molto varie come febbre da campo e febbre autunnale. La patologia è di tipo vascultico ed è provocata da spirali di batteri appartenenti alla famiglia dei Leptospira.

I sintomi della leptospirosi
Tra i sintomi più comuni ci sono il mal di testa, i dolori muscolari e febbre. Nei casi più gravi si può manifestare anche emorragia polmonare e meningite. La comparsa dell’ittero, come nel caso del sessantenne, generalmente è associata a insufficienza renale ed emorragia. Tale condizione però non viene considerata una leptospirosi normale ma una patologia nota con il nome di malattia di Weil.

Come si trasmette
La leptospirosi si trasmette all’essere umano dagli animali selvatici o domestici. I più probabili veicoli, però, sono i roditori (topi). Il tipo di trasmissione più comune è quello che avviene attraverso l’urina dell’animale quando essa va a contatto con ferite, occhi, naso, bocca o apparato genitale. Più raramente si può contrarre la leptosipirosi con acqua infettata dall’urina. Nelle città la patologia è quasi inesistente, è un po’ più comune nelle campagne dove i topi vivono indisturbati o nei luoghi disagiati dove vivono i senzatetto.

Diagnosi e cure
La diagnosi di leptospirosi viene eseguita dopo un prelievo venoso e relativa ricerca di DNA batterico, incluso rilevamento di eventuali anticorpi. Le cure di routine prevedono la somministrazione dell’antibiotico doxiciclima o penicillina e ceftriaxone. A seguito della terapia potrebbe verificarsi la reazione di Jarisch-Herxheimer contraddistinto da aumento delle citochine infiammatorie, fattore di necrosi tumorale alfa, interleuchina 6 e interleuchina 8. Allo scopo di evitare tale condizione la penicillina deve essere somministrata in piccole dosi almeno nel primo periodo e associata a coticocosteroidi come il prednisone. Nel caso della malattia di Weil, - forse ciò che è accaduto al 61enne toscano – aumenta il tasso di mortalità fino al 50%.

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