19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Malattie esantematiche

Morbillo: poche vaccinazioni, aumento dei casi. Dall'inizio anno sono già 4.652 i casi di morbillo. Quattro i morti

Il periodico bollettino realizzato da Ministero della Salute e Istituto Superiore della Sanità riporta che i casi di morbillo sono in costante aumento. Colpa anche della scarsa sensibilità alla vaccinazione che porta a 4.652 i contagi dall'inizio dell’anno e 4 decessi

Morbillo, aumentano i casi
Morbillo, aumentano i casi Foto: Shutterstock

ROMA – Bollettino sul morbillo o ‘bollettino di guerra’? Checché se ne dica, i fatti riportano come dall’inizio dell’anno i casi di morbillo siano in costante aumento. E i numeri, nell’ultimo report realizzato dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS) con il Ministero della Salute, non mentono e parlano di 4,652 contagi e quattro morti. Ma, il dato importante è che nell’88% dei casi si trattava proprio di persone non vaccinate. Il 6% dei contagiati ha ricevuto solo una dose di vaccino, mentre l’età media è pari a 27 anni. La maggior parte dei casi (74%) è stata riscontrata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni, ma l’incidenza maggiore si è verificata nei bambini sotto l’anno di età. Di tutti questi casi 302 si sono registrati tra gli operatori sanitari.

Alcune regioni più colpite
Il fenomeno morbillo interessa tutta la Penisola, tuttavia ci sono regioni che sono state più colpite di altre e che rappresentano l’89% dei casi. Le regioni più ‘infette’ sono Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. Come ribadito sia dagli esperti che dai medici, l’unico modo per tenere fronte a un’epidemia è la vaccinazione e fare in modo che si crei il cosiddetto effetto o immunità di gregge, che permette di proteggere anche le fasce più deboli o chi è maggiormente a rischio perché, per motivi di salute o di immunodeficienza, non può fare il vaccino. La vaccinazione, in questo cado, diviene dunque anche un dovere morale e sociale per non mettere a rischio coloro che potrebbero subire gravi danni da una possibile infezione che, in alcuni casi, può appunto portare alla morte.