Presbiopia addio, con l'elettrostimolazione butti gli occhiali da lettura
Con una micro-scossa che stimola il muscolo ciliare attraverso l'elettrostimolazione sarà possibile dire addio alla presbiopia, quella condizione che dopo la mezza età colpisce la maggioranza delle persone, per cui è necessario utilizzare occhiali da lettura
ROMA – Dire addio agli occhiali da lettura e poter nuovamente leggere senza bisogno di allungare le braccia fin che si può per riuscire a distinguere quelle dannate lettere che, chissà perché, fanno sempre più piccole. Il sogno di moltissime persone che dopo i 45 anni in media, iniziano a vedere sempre più sfocato tutto ciò che hanno vicino. Da lontano nessun problema, ma quando un qualcosa scende al di sotto di una certa distanza – diciamo circa 30 centimetri – allora sono guai. È la presbiopia, che interessa milioni di persone e che costringe a usare gli occhiali da lettura per poter mettere a fuoco. Ma per tutti coloro che hanno questo problema pare vi sia una soluzione non invasiva, senza cioè bisogno di intervento chirurgico, che stimola il muscolo ciliare attraverso delle micro-scosse impercettibili.
Il sistema Ocufit
Si chiama Ocufit la soluzione alla presbiopia e promette di allenare il muscolo ciliare attraverso l’elettrostimolazione. Questo processo agisce bloccando la progressione del difetto visivo quando sua fase iniziale, ma può anche provocare una regressione quando già presente da diverso tempo, permettendo di tornare a leggere senza occhiali, avere meno fastidi e dunque anche lavorare con più facilità. «La presbiopia è un fisiologico decadimento della vista da vicino, legato a un normale invecchiamento dell’occhio – spiega all’ADNKronos Luca Iacobelli, responsabile della Divisione di oculistica dell’Ini, Istituto neurotraumatologico italiano – E’ come avere i capelli bianchi e le rughe, capita a tutti, chi prima chi dopo, in genere intorno ai 45 anni. La vista da vicino inizia a calare e si è costretti ad allontanarsi a una distanza tale da riuscire a mettere nuovamente a fuoco. C’è la possibilità di ricorrere agli occhiali ‘da lettura’, ma oggi una nuova strategia consente di posticipare l’utilizzo delle lenti. L’importante, dice l’esperto, è non temporeggiare».
Una tecnica non invasiva
«Ocufit è la prima tecnica non invasiva per la correzione della presbiopia iniziale – aggiunge l’esperto – Consiste in un’elettrostimolazione del muscolo ciliare, che serve per mettere a fuoco gli oggetti, e con il tempo diventa responsabile del decadimento visivo. E’ come una fisioterapia: si tiene in allenamento un muscolo che sta invecchiando e attraverso questa ginnastica la presbiopia non progredisce, anzi può addirittura migliorare. Ma più il paziente è giovane e meno ha utilizzato gli occhiali, migliori saranno i risultati. Le lenti provocano infatti un riposo del muscolo, per cui diventa più difficile elettrostimolarlo e ripristinare il suo funzionamento».
Meglio alle prime avvisaglie
«La risposta migliore – precisa Iacobelli – si riscontra principalmente nei soggetti con una presbiopia iniziale, 45-50enni alle prese con i primi fastidi, ma non ancora passati all’uso degli occhiali. In questi casi la terapia consente di stabilizzare la progressione del difetto e in alcuni casi di ottenere anche una piccola regressione, tanto da permettere al paziente di tornare a vedere da vicino senza bisogno degli occhiali». La terapia, assicura il medico, è rapida e indolore: «Si applica una lente a contatto munita di 4 elettrodi in corrispondenza del muscolo ciliare e si collega a un elettrostimolatore, che trasmette micro impulsi elettrici stimolandone la contrazione. Il trattamento dura 8 minuti per occhio, un quarto d’ora in totale. Le prime 3-4 sedute si fanno ogni 15-20 giorni, da ripetersi poi dopo un mese circa. Non ci sono controindicazioni, rischi, fastidi o dolori né durante né dopo la terapia». Iacobelli che è tra i primi medici ad aver utilizzato Ocufit rassicura sull’efficacia del metodo. «I risultati sono stati soddisfacenti. Molti pazienti sono migliorati e nel 90% dei casi si è assistito a una stabilizzazione nella progressione della presbiopia. In circa la metà dei pazienti, inoltre, si è avuta una regressione, con una riduzione del potere degli occhiali da lettura o addirittura con la loro eliminazione», conclude l’esperto.
- 24/09/2020 Presbiopia, quando leggere diventa faticoso