12 dicembre 2024
Aggiornato 14:00
Magnesio

Magnesio: il minerale che salva cuore e cervello. Benefici e controindicazioni

Tutte le proprietà e i benefici del magnesio. Il suo importante ruolo nella salute umana, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e per il benessere del cervello

Benefici del magnesio
Benefici del magnesio Foto: Shutterstock

Il magnesio è uno dei minerali più importanti per la salute cardiovascolare e del sistema nervoso. Ma è anche un componente essenziale nella formazione del tessuto osseo. La sua notevole influenza nel benessere generale dell’organismo si evince dal suo rilevante ruolo che svolge nelle reazioni enzimatiche in cui è coinvolta l'ATP (adenosina trifosfato), la più importante fonte di energia cellulare.

Un macronutriente
Il magnesio è considerato un macronutriente perché il nostro organismo ne contiene in quantità relativamente alte: mediamente 24 grammi -  0,35 g/kg. Oltre la metà è presente nelle ossa, un po’ meno nei muscoli e in minima parte nel sangue (circa l’1%). Quando lo assumiamo attraverso gli alimenti viene assimilato grazie al piccolo intestino per poi essere filtrato per mezzo dei reni e quindi dell’urina – perdendone oltre 100 milligrammi al giorno. Ma non solo: il nostro corpo espelle il magnesio sia con il sudore che con le feci. Non a caso se ne assumiamo troppo svolge un effetto lassativo.

Indispensabile per la salute del cuore
Il magnesio è intimamente collegato con altri minerali, in particolare il calcio. Insieme, i due componenti, cooperano al fine di regolare la frequenza del battito cardiaco. Tuttavia è importante che vengano assunti nelle giuste proporzioni. Consumando troppi alimenti o integratori ricchi di magnesio, si rischia di causare un malassorbimento del calcio – anche se si tratta di pareri discordanti e, nel caso, si manifesta molto di rado. Al contrario, un aumento del calcio può favorire facilmente una riduzione di magnesio. L’assorbimento del magnesio è facilitato dal livello plasmatico di vitamina D ma è inibito da un eccesso di fosfati e calcio.

Tiene sotto controllo l’ipertensione
Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, il magnesio potrebbe persino aiutare le persone ad abbassare in maniera significativa la pressione arteriosa, ma tutto dipende dal dosaggio. I ricercatori dell’Università di Hertfordshire ritengono che tale strategia possa migliorare in parte anche la condizione nelle persone affette da ipertensione patologica. «Il significato clinico nelle riduzioni scoperte in questa meta-analisi può essere importante per contribuire a prevenire l’ipertensione e i rischi associati alle malattie cardiovascolari. Ed è degno di futuri studi condotti con una metodologia solida», spiega la nutrizionista Lindsy Kass. Le dosi analizzate nello studio revisionale variavano da 120 mg a 973 mg al giorno.

Il minerale che contrasta il declino cognitivo
Una ricerca condotta dai ricercatori cinesi del Tsinghua-Peking Center for Life Sciences, School of Medicine della Tsinghua University e pubblicata sul Journal of Neuroscience, ha mostrato come il magnesio possa ridurre il rischio di declino cognitivo. Durante lo studio, gli scienziati hanno testato l’utilizzo del magnesio-L-treonato (MGT) e hanno scoperto che è in grado di esercitare effetti positivi sulle sinapsi cerebrali di un modello murino affetto dalla malattia di Alzheimer (AD). «Il corpo del nostro lavoro peer-reviewed sottolinea che il magnesio-L-treonato può aiutare a mantenere un’attività cerebrale sana. Non vi è dubbio che il magnesio-L-treonato abbia portentosi effetti nel prevenire la perdita di sinapsi e nell’invertire il declino della memoria nei topi con malattia di Alzheimer». M a non solo: i ricercatori concludono che «può avere un potenziale terapeutico per il trattamento della malattia di Alzheimer negli esseri umani».

Ottimo per i diabetici
Secondo una recente ricerca pubblicata su Diabetes Care, se assunto per via orale, il magnesio migliora la sensibilità all’insulina nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Durante lo studio, il gruppo di persone diabetiche che aveva assunto 2,5 grammi di magnesio al dì per quattro mesi, aveva mostrato una migliore secrezione di insulina e dei livelli di emoglobina glicolisata. Altri studi hanno messo in evidenza come la carenza di magnesio è un problema che si riscontra molto frequentemente nei diabetici.

Il fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno giornaliero di magnesio per una persona adulta si aggira intorno ai 300-500 milligrammi. Tra gli alimenti che ne contengono in abbondanza, ricordiamo la frutta secca (soprattutto le mandorle), il cacao, il grano, i legumi (in particolare fagioli neri e lenticchie). Ma anche cavoli, broccoli e cavolfiori. Tra la frutta ricordiamo la banana, l’avocado i fichi e le pesche. Infine, rammentiamo che è facilmente integrabile con un’acqua altamente mineralizzata.

I sintomi da carenza
Una carenza di magnesio non è un fenomeno così diffuso. Nonostante una ricerca condotta dalla Zhengzhou University e della Zhejiang University e pubblicata sul BMC, ha riferito che soffre di questo problema fino al 15% delle persone. Sono più soggetti alla carenza gli individui che hanno problemi di malassorbimento intestinale (patologie infiammatorie croniche), che assumono diuretici, che consumano molto alcol o che sono stati sottoposti alla chemioterapia. Tra i vari sintomi da carenza si può manifestare, in età avanzata, l’osteoporosi. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Bristol, dalla University of Eastern Finland. Altri segnali possono essere un senso di stanchezza generale, nausea, inappetenza, debolezza muscolari, tremori, ipereccitabilità nervosa, insonnia, depressione, irritabilità, crampi addominali e tachicardie.

Ipermagnesemia
Al contrario della carenza, un eccesso di magnesio è un fenomeno decisamente raro. Con l’alimentazione è praticamente impossibile arrivare a un eccesso, d’altro canto anche utilizzando gli integratori l’organismo dovrebbe espellere le quantità non indispensabili all’organismo attraverso urina e feci. Solo in caso di patologie o disfunzioni renali, pertanto, si può incappare in una situazione di ipermagnesemia.