19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Malattie infettive

Zecche, un pericolo per tutti: da encefalite virale a Malattia di Lyme. Come difendersi

Il Ministero della Salute ha per la prima volta emanato a livello nazionale un Piano di sorveglianza e risposta all’encefalite virale da zecche (TBE ), che può causare la morte. Maggiore rischio a luglio e agosto. Come si diffonde la malattia di Lyme

Zecca Ixodes ricinus può trasmettere l'encefalite virale o TBE
Zecca Ixodes ricinus può trasmettere l'encefalite virale o TBE Foto: Shutterstock

ROMA – Si è dato avvio, per la prima volta, a un Piano nazionale di sorveglianza e risposta all’encefalite virale da zecche e altre arbovirosi e hantavirus, che prima non erano tenute sotto controllo. Promotore dell’iniziativa è il Ministero della Salute che ne dà notizia in un comunicato, ricordando l’importanza di prevenire una malattia che può avere gravi conseguenze, nonché portare alla morte.

L’encefalite virale da zecche
Conosciuta anche come TBE (tick-borne encephalitis), l’encefalite virale da zecche è una malattia infettiva trasmessa dalla Ixodes ricinus, una zecca molto diffusa in Italia. Il suo morso trasmette un virus che intacca il sistema nervoso: l’Anaplasma phagocytophilum, agente eziologico dell’ehrlichiosi granulocitica umana. I più comuni sintomi di questa infezione sono in genere neurologici, tendono a durare nel tempo e possono anche portare alla morte. Ma la zecca Ixodes ricinus può trasmettere un gran numero di altri agenti patogeni. Tra i tanti sono di rilevanza medica e veterinaria – spiega la scheda dedicata dell’ECDC – quelle della «Borrelia burgdorferi s.l., agente eziologico della malattia di Lyme o borreliosi; la Francisella tularensis, agente eziologico della tularaemia; le Rickettsia helvetica e Rickettsia monacensis, Babesia divergens e Babesia microti agenti eziologici della babesiosi-, il virus dell’encefalomielite ovina (Louping ill) e il virus Tribec». Anche molto raramente, l’encefalite si può contrarre anche per via alimentare, con l’assunzione di latte e latticini non pastorizzati che siano stati contaminati.

L’habitat
Le zecche vivono in genere nell’erba o nei cespugli. Sono più diffuse nelle aree confinanti con boschi decidui (di alberi con foglie che cadono), nelle radure e nei sottoboschi. Restano in agguato agganciate ai fili d’erba, in attesa che passi di lì un animale o essere umano su cui ‘saltare’ e poi insediarsi. Le zecche trasmettono anche la pericolosa Malattia di Lymeun per mezzo di un batterio spiraliforme chiamato spirocheta Borrelia burgdorferi: ecco come si diffonde nel corpo. La malattia di Lyme si cura con gli antibiotici, in genere per via orale. Esiste anche un vaccino, LYMErix, che si ritiene protegga la maggioranza degli adulti dall'infezione, la sua protezione può arrivare fino al 76%.

Un problema sanitario
Dal 2012 l’encefalite virale da zecche è considerato un problema di sanità pubblica in continua crescita, sia nel mondo che in Italia. Le aree endemiche, ossia dove questi parassiti nascono e vivono, sono in continua espansione avverte il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC). I Paesi che nel 2014 hanno riportano il maggior numero di casi di encefalite da zecche sono stati: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Svezia.
In Italia la maggior parte dei casi puntura da zecche si verifica fra aprile e ottobre, con un picco nei mesi di giugno e luglio. Anche se in misura minore, sono tuttavia stati registrati casi anche a dicembre e gennaio.

Le vittime ideali
Come facilmente intuibile, le persone più facilmente soggette al morso di zecca sono coloro che svolgono attività all’aperto in zone dove questi parassiti vivono. Per cui pescatori, cacciatori, campeggiatori, persone che si dedicano alla raccolta di funghi e altri prodotti del sottobosco, forestali, allevatori e forze dell’ordine, ricorda il Ministero della Salute. Le persone più colpite sono in genere di sesso maschile con un’età superiore a 45 anni.

Il Piano di sorveglianza
Il Ministero della Salute fa sapere quali sono gli obiettivi del piano di sorveglianza e risposta:
- individuare precocemente i casi umani per adeguare le misure di sanità pubblica (attività di prevenzione e risposta);
- garantire il trattamento corretto dei casi;
- prevenire e controllare eventuali focolai epidemici precocemente.
Il Piano si basa su due linee di intervento: sorveglianza dei casi umani e prevenzione che include sia la vaccinazione che la comunicazione del rischio.
E' prevista inoltre la segnalazione dei casi umani di alcuni arbovirus, fra cui il Virus Toscana trasmesso dai flebotomi (o pappataci), il Virus Crimea Congo Haemorragic Fever trasmesso dalle zecche, il Virus dell’Encefalite Giapponese e il Virus della Rift Valley Fever trasmessi dalle zanzare. e hantavirus trasmessi da roditori selvatici e domestici.

Per maggiori informazioni e approdondimenti sono a disposizione il testo completo del Piano di sorveglianza e risposta all’encefalite virale da zecche e altre arbovirosi e hantavirus non sottoposti a specifici piani di sorveglianza e risposta – 2017; e la Scheda su Ixodes ricinus.