Sempre più famiglie vegan in Italia, anche bambini. La guida per diete sicure
In Italia è boom per le diete vegane e vegetariane, spesso fatte seguire anche ai più piccoli. Diviene dunque importante prendere atto del fenomeno per evitare malintesi e problemi anche di salute nei bambini. Le regole da seguire

ROMA – Che si tratti di una scelta drastica o più limitata, le diete vegane o vegetariane come la ‘Lov’ (ossia Latto-ovo-Vegetariana), sono sempre più diffuse in Italia. Anche tra i più piccoli, che si ritrovano volenti o nolenti a dover seguire i propri genitori. A confermare questa ‘moda’ veg è il dottor Salvatore Barberi, pediatra dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano (Asst Fatebenefratelli-Sacco), il quale sottolinea come vi sia ormai una reale necessità di prendere atto di questo fenomeno e di come sia necessario fari sì che, specie i più piccoli, possano seguire in tutta sicurezza questo regime alimentare, evitando i rischi che potrebbero esserci – come cronaca insegna.
Scelte ponderate
Uno dei principali rischi che si corrono cambiando il proprio regime alimentare è quello di farsi prendere dalla ‘moda’ senza prima ponderare bene quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi – specie se si cambia la propria dieta da un giorno all’altro. Per evitare di sbagliare, il dottor Barberi, che fa parte del consiglio direttivo della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) insieme alla collega Margherita Caroli, specializzata in Pediatria e Scienza dell’alimentazione e componente del comitato tecnico del programma ‘Okkio alla Salute’ di Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, hanno affrontato l’argomento in un ‘position paper’ Sipps. Nel documento sono state raccolte le linee guida e i consigli pratici per pediatri, medici e famiglie, al fine di garantire l’adozione di questo tipo di regime alimentare in sicurezza. «Da medici non critichiamo né entriamo nella scelta degli stili di vita delle famiglie – precisa Barberi all’AdnKronos Salute – ma raccomandiamo che si faccia sempre uno screening dei deficit nutritivi che si possono presentare in chi osserva un tipo di alimentazione ristretta e, nel caso in cui si rilevino carenze specifiche, si intervenga con la supplementazione».
La dieta verde
Non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa la dieta ‘green’ ha il suo appeal. Secondo recenti dati, è il 7,6% della popolazione europea a seguire una dieta verde: di cui il 3% vegana e a il 4,6% Lov. L’esperto ricorda che in Italia, le famiglie che scelgono una dieta vegetariana lo fanno perché nel 47,6% dei casi sono convinte che le proteine vegetali siano più salutari di quelle animali, mentre nel 31,7% la motivazione è di tipo ‘etico’, ovvero di rispetto per gli animali. Le scelte delle famiglie spesso ricadono anche sui bambini, che devono seguire questi cambiamenti ma, nonostante ciò, secondo Barbieri «sono in crescita i giovani veg».
Cosa ne pensano i pediatri
Come è vista la dieta vegetariana dagli esperti? «Viene espressa una posizione contraria nei confronti delle diete vegetariane o vegane – spiega il pediatra – Quella ideale per i bambini e per le donne in gravidanza è la mediterranea. Per le famiglie che preferiscono non rinunciare a una dieta vegana o vegetariana si raccomanda un’attenta valutazione nutrizionale da parte dello specialista». Difatti il rischio di una dieta restrittiva è proprio quello di avere delle carenze nutrizionali, con possibili rischi per la salute. Secondo il dottor Barberi, è fondamentale assicurarsi di ottenere tutti i nutrienti e le sostanze vitali in tutte le epoche della vita ma, in particolare nell’età evolutiva. E poi anche nelle donne in gravidanza o in allattamento, che sono periodi in cui si va più facilmente incontro a un rischio maggiore di carenza di micro e macro nutrienti. Importanti sono gli apporti di vitamina B12, vitamina D, Riboflavina, Aminoacidi essenziali, acidi grassi a lunga catena (Epa e Dha) e minerali (calcio, ferro, iodio, zinco e selenio). Dietro a scelte del genere è di vitale importanza il dialogo e la comunicazione tra le famiglie (specie quelle dove ci sono bambini) e gli esperti: medici, pediatri, nutrizionisti. «Va spiegato – si legge nel position paper – quanto gravi siano le conseguenze di una dieta non adeguatamente supplementata».
La questione vitamina B12
Una delle carenze che più deve essere tenuta sott’occhio è quella di vitamina B12, che ha un ruolo essenziale nel corretto funzionamento dell’organismo. Gli esperti ricordano che questa vitamina è presente solo nei cibi di origine animale, per cui i vegani devono assumere integratori oppure utilizzare cibi che contengano questa vitamina come supplemento – ma che tuttavia sono ancora poco diffusi in Italia. Una dieta come quella vegana – ricordano ancora gli esperti – nascondono anche altri rischi: per esempio, l’essere ricca di acido folico può mascherare i sintomi ematologici di una carenza di vitamina B12, che poi si manifesta con sintomi neurologici quando ormai è presente.
La carenza di acidi grassi essenziali
Una dieta vegetariana non è detto che assicuri un adeguato apporto di acido linoleico (Ala), capostipite degli acidi grassi essenziali omega 3, sottolineano gli autori del position paper. Questa sostanza è infatti circoscritta a poche fonti alimentari cui attingono coloro che seguono una dieta veg: per esempio noci, semi di lino e gli oli derivati. Le conseguenze di un ridotto apporto di Ala, spiegano gli esperti, possono essere amplificate dalla ridotta velocità di conversione di questo in Epa e Dha, acidi grassi polinsaturi importanti per lo sviluppo cerebrale e la salute cardiovascolare.
E il ferro?
Il minerale ferro è altresì importante per la salute. Nei vegetariani vi è una minore biodisponibilità di ferro non eme, dato che i vegetali contengo esclusivamente ferro di tipo eme. Quest’ultimo tipo è ostacolato nell’assorbimento da parte dell’organismo a causa di fitati, calcio, polifenoli del tè, caffè e cacao, mentre è favorito da vitamina C e da acido citrico. Per questo motivo, proprio ai vegetariani, e ancora di più ai vegani, le assunzioni di ferro consigliate sono raddoppiate rispetto a quelle degli onnivori. La carenza può essere contrastata per mezzo dei legumi che hanno un contenuto di ferro di 3-4 volte superiore a quello della carne.
Anche lo zinco ha i suoi problemi
Allo stesso modo del ferro, anche la biodisponibilità dello zinco è ridotta nelle diete vegetariane. Questo è dovuto alla presenza di fitati e fibre, fanno notare gli esperti. Il fabbisogno nei vegetariani può essere superiore al 50% rispetto alla popolazione generale.
Nel documento presentato dalla Sipps si affrontano anche altre problematiche, ed è ricco di consigli per tutti coloro che decidono di seguire (o già seguono) una dieta vegetariana o vegana. Il position paper, conclude Barberi, sarà messo a disposizione dei pediatri di libera scelta e anche delle famiglie, mentre si stanno valutando quali possano essere i canali per capillarizzarne la diffusione.
- 25/09/2018 Il desiderio di mangiar sano o vegano spesso serve a nascondere disordini alimentari
- 08/03/2018 Neonati ricoverati in gravi condizioni. Colpa della dieta vegana
- 02/03/2018 La dieta vegana in gravidanza è causa di danni neurologici permanenti al bambino
- 22/02/2018 Youtuber diceva di curare il suo cancro con la dieta vegana: è morta