5 maggio 2024
Aggiornato 16:30
Caso Searly Doty

Né maschio né femmina. La strana storia del bambino nato senza sesso

Un caso reale che ha dell’incredibile: un bambino nato in casa affinché nessuno riconosca il suo sesso. La madre: «Mio figlio deciderà da solo, in futuro, il proprio sesso»

Searly Doty il bambino nato senza sesso
Searly Doty il bambino nato senza sesso Foto: Shutterstock

È già un fatto triste quando un bambino non è frutto dell’amore ma di un clamoroso errore. Ma quando il figlio nasce dalla stupidità concettuale di due individui il fatto si complica decisamente di più. Lui – o lei – si chiama Searly Doty ma quale sia il suo sesso nessuno lo sa. O forse sarebbe più corretto dire che nessuno dovrà mai saperlo. E non si tratta di un’idea campata in aria e scelta all’ultimo momento. Ma qualcosa di molto peggio che i due genitori hanno programmato con largo anticipo. Ecco perché ci sono state differenze evidenti anche al momento della sua nascita. L’incredibile vicenda accaduta in Canada.

La nascita del (povero) bambino
I genitori di Searly programmano l’evento da tempo. Non perché tutto sia magico e perfetto come ogni coppia vorrebbe. Piuttosto perché nessuno dovrà mai conoscere il sesso del proprio figlio. Ed è così che il (povero) neonato nasce in casa di amici. Il motivo è quanto mai intuibile: in ospedale avrebbero subito capito se si trattava di un maschio o di una femmina. Ma siccome la madre è di visioni particolarmente aperte – almeno all’apparenza – preferisce non «precludere la scelta del sesso sulla base di un controllo dei genitali».

Il sesso lo sceglierà lui
Una dichiarazione che ha tutto l’aspetto di follia quello della mamma che ritiene come il sesso debba essere scelto dal figlio e non da altri. «Mio figlio deciderà da solo, in futuro, il proprio sesso. Non lo stabilirò io». Usare il termine paradossale forse non descrive appieno l’episodio e la stoltezza dei genitori. Qua non si tratta di lasciarlo libero di essere chi vuole, di credere in ciò che vuole, ma si tratta di – eventualmente – negare il proprio sesso di fronte a un’evidenza fisica.

Contro natura?
Come può crescere un individuo che fin dai primi giorni di vita non sa di che sesso sarà? Come si vestirà? Quali saranno i suoi giochi e le sue compagnie preferite? Ma soprattutto, nel caso fosse dotato di attributi maschili indesiderati cosa chiederà a Babbo Natale? Un corpo femminile? Tutto ciò sfiora completamente la follia. Qua non si tratta di accettare il fatto che il proprio figlio potrebbe, un giorno, diventare omosessuale. Qua si tratta di creargli confusione fin dal momento della sua nascita. È forse amore questo? Oppure si tratta solo di una sfida avanzata dai genitori per motivi personali? È infatti importante sottolineare che Kori, il padre, è un transessuale.

Chi ha rilasciato i suoi documenti?
La follia della madre ha coinvolto tutti. Anche un’agenzia locale della Columbia Britannica che ha scelto di registrare la nascita ma si è rifiutata di rilasciare un certificato di famiglia. Non contenta, la mamma ha presentano un’istanza. Secondo quanto dichiarato dall’Huffington Post la madre, nel 2013, avrebbe anche fatto parte di una causa giudiziaria contro la Vital Statistics Agency BC, che si basa sull'idea che l'assegnazione di genere sui certificati di nascita è discriminatorio. Tuttavia, è bene sottolineare che da gennaio, i canadesi hanno tre opzioni per dichiarare il sesso nei propri documenti: maschio, femmina e una terza alternativa. «Siamo incoraggiati da questo cambiamento, e speriamo che tutti i governi in Canada siano ispirati per rimuovere i marcatori di genere (‘maschio o femmina’) sui documenti, ove possibile, e apportare i rimanenti marcatori di genere», ha dichiarato Marie-Claude Landry , capo commissario della Commissione dei Diritti umani del Canada. Insomma, la follia si sta diffondendo a macchia d’olio.