19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La ricerca

Smartphone: riduce la forza del cervello

Secondo una ricerca pubblicata recentemente, il telefonino riduce la capacità di concentrarsi su qualsiasi compito, se tenuto vicino a noi, indebolendo le nostre funzioni cognitive. Il fenomeno accade anche quando è spento.

Lo smartphone fa male al cervello
Lo smartphone fa male al cervello Foto: Shutterstock

Lo smartphone fa male alla salute. È inutile girarci intorno e far finta che non sia così. Già studi precedenti avevano puntato il dito contro i dispositivi elettronici comprendendo anche tablet e pc. Ma una nuova ricerca statunitense ha evidenziato come il cellulare tecnologico possa ostacolare la capacità di concentrazione persino quando si sta svolgendo un lavoro che richiede molto impegno e attenzione. Ecco i risultati della ricerca pubblicati recentemente sul Journal of the Association for Consumer Research.

È dannoso anche quando è spento
Il paradosso è che il cellulare sembra colpire il nostro cervello persino mentre non lo stiamo usando. Questo genere di gingilli elettronici, infatti, influenzerebbe le abilità cognitive cerebrali anche al solo star vicino a noi. È sufficiente, quindi, tenerlo sulla scrivania per assistere a un marcato deficit dell’attenzione. Questo è quanto suggerito dai ricercatori dell'Università del Texas ad Austin.

Lo studio
Per arrivare a simili conclusioni, il team di ricerca ha effettuato alcune sperimentazioni. Durante la prima, i volontari dovevano svolgere particolari test al computer. Si trattava per lo più di domande o quiz che richiedevano un’elevata capacità di concentrazione. Nella fattispecie, i test erano stati ideati allo scopo di controllare le effettive abilità di memorizzazione ed elaborazione dati. Durante la prova gli scienziati hanno chiesto a tutti i partecipanti di tenere lo smartphone sulla scrivania, oppure in tasca, in borsa o in un’altra stanza.

I risultati
Dai risultati dello studio è emerso che quando i volontari lasciavano il cellulare in un’altra stanza ottenevano punteggi di gran lunga superiori. Riuscivano quindi a svolgere il compito in maniera decisamente più significativa quando lo smartphone non era vicino a loro. Se il cellulare si trovava nella borsa, il superamento della prova era medio. Ciò significa che la distanza dallo smartphone può fare davvero la differenza quando si tratta di capacità intellettive.

Risorse cognitive limitate
«Abbiamo osservato un andamento lineare che suggerisce che quanto più lo smartphone appare evidente, tanto più le capacità cognitive disponibili dei partecipanti diminuiscono. La mente cosciente non sta pensando allo smartphone, ma il processo che richiede a se stessi di non pensare a qualcosa, utilizza alcune delle risorse cognitive limitate. È una forma di fuga del cervello», spiega Adrian F. Ward, autore principale dello studio.

Il secondo esperimento
Durante il secondo esperimento, i ricercatori hanno arruolato un altro cospicuo gruppo di volontari. Si trattava di persone visibilmente dipendenti dall’utilizzo degli smartphone. Durante il test, questa volta, è stato chiesto ai volontari di spegnere totalmente il telefonino. Ed i risultati sono stati inaspettati: le persone estremamente dipendenti dall’utilizzo del cellulare hanno ottenuto punteggi bassissimi rispetto a chi lo era un po’ meno. Ma questa accadeva solo nel caso in cui lo smartphone fosse tenuto sulla scrivania, in tasca o in borsa. «I partecipanti non erano distratti perché ricevevano notifiche sul telefonino. Ma la semplice presenza dello smartphone era sufficiente a ridurre le loro capacità cognitive», conclude Ward.