Cancro del pancreas, da un farmaco nuove speranze di cura
Ricercatori statunitensi e italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma scoprono il meccanismo che regola il comportamento aggressivo del cancro al pancreas e altri un farmaco antipsicotico che può offrire nuove speranze di cura
ROMA – Gli studi sul cancro del pancreas si susseguono l’uno dopo l’altro. Solo oggi ne riportiamo tre, di cui uno sul legame genetico. Ma dai ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, insieme a quelli statunitensi dell’MD Anderson Cancer Center di Houston, in Texas, arriva la notizia che si è scoperto il meccanismo che regola il comportamento di questo aggressivo cancro, ancora oggi uno dei tumori più difficili da diagnosticare e curare.
Eliminare le cellule più aggressive
La ricerca italo-americana ha permesso di individuare un possibile bersaglio per evitare la proliferazione delle cellule cancerose. «Lo studio – spiega il prof. Alessandro Sgambato, ordinario di Patologia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore – ha permesso di identificare un nuovo meccanismo di ‘tumorigenesi’ che coinvolge diverse sub-popolazioni di cellule con differente aggressività suggerendo nuovi approcci terapeutici mirati a eliminare le cellule tumorali più aggressive responsabili della progressione della malattia».
L’altro studio
Un altro studio ha invece identificato in un farmaco antipsicotico, la Trifluoperazina, un possibile inaspettato rimedio contro il cancro del pancreas. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è stato condotto da un team di ricercatori dell’Istituto di nanotecnologia del CNR in collaborazione con l’Università della Calabria, insieme a ricercatori francesi e spagnoli. Gli scienziati hanno individuato «una molecola utilizzata da tempo per curare gli stati d’ansia che si è rivelata utile a interferire nell’attività di una proteina a struttura disordinata, coinvolta nei processi di sviluppo del tumore al pancreas».
Tra mille farmaci
La Trifluoperazina e le sue proprietà che potrebbero rivelarsi utili nel trattamento del cancro del pancreas è stata individuata in mezzo a mille altri farmaci. «La ricerca – sottolinea infatti il dottor Bruno Rizzuti del CNR-Nanotec di Rende – è cominciata con lo screening di oltre mille farmaci già approvati per varie indicazioni terapeutiche. L’uso combinato di tecniche sperimentali e di simulazioni al calcolatore ha permesso di identificare alcuni di questi farmaci in grado di interagire con la proteina Nupr1». Poter dunque agire nei confronti di questa proteina potrebbe rivelarsi un efficace trattamento di un tumore che, allo stato attuale, offre poche speranze di vita e trattamento.
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