25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Infezioni pericolose

Devastante influenza aviaria: 3 milioni e mezzo di polli infettati. È emergenza

Un nuovo ceppo di influenza aviaria colpisce drammaticamente l’industria del pollame nigeriana. Sono 3,5 milioni gli uccelli infetti e i governi limitrofi meditano di vietare l’importazione dei polli

Influenza aviaria sta decimando i polli
Influenza aviaria sta decimando i polli Foto: Shutterstock

NIGERIA – E’ letteralmente devastante la nuova epidemia di influenza aviaria che ha colpito la Nigeria. Il nuovo agguerrito ceppo ha già contagiato 3,5 milioni di polli, così come rivelato dal ministro dell’agricoltura Audu Ogbeh – una vera catastrofe sanitaria. Intanto i governi meditano di vietare l’importazione di pollame dalla nazione colpita.

Un nuovo ceppo molto patogeno
In un incontro tenutosi ieri nella capitale nigeriana, Abuja, con i commissari degli allevamenti, i direttori dei servizi veterinari statali e le principali parti interessate nel settore avicolo, il ministro Ogbeh ha rivelato che il nuovo virus è molto più patogeno e devastante del precedente. Questo nuovo ceppo, chiamato H5N8, è stato scoperto nello Stato di Kano si aggiunge al già noto H5N1 che sta attualmente circolando in circa 26 Stati della federazione.

Una situazione drammatica
Quella che sta vivendo la Nigeria è una situazione davvero drammatica. Il ministro, riporta il Guardian, ha dichiarato che «questo può portare a una saturazione di uova nel Paese. Ci sono già enormi perdite per il settore avicolo. Provo le pene di coloro che sono colpiti in primo luogo come allevatore di pollame e anche come ministro responsabile per la disponibilità e la sicurezza degli alimenti per i nigeriani, così come per la diversificazione dell’economia attraverso l’agricoltura». A essere sotto accusa sarebbero l’incapacità degli allevatori di osservare le misure di quarantena e la limitazione di movimento, la violazione delle norme di biosicurezza e la non aderenza alle norme igieniche di base, secondo il ministro Ogbeh.

Non esiste vaccino
Ai chi ha pensato di vaccinare il pollame, il ministro risponde di evitare assolutamente questa pratica, poiché non solo non esiste un vaccino per il ceppo ma perché si potrebbe addirittura peggiorare la situazione. Per il momento, sottolinea Ogbeh, l’unico modo per affrontare e contenere l’epidemia è quello di aderire alle procedure di controllo e seguire le raccomandazioni nell’uso di dispositivi di protezione, disinfettanti personali, guanti monouso e altri accorgimenti precauzionali. Ora non resta che sperare che il virus non oltrepassi le frontiere.