Latte e peperoncino: il rimedio naturale per scongiurare faringiti e influenza
Latte e peperoncino sono l’accoppiata vincente per ridurre l’attacco di virus e batteri nei mesi invernali. Ecco cosa dice la scienza e la medicina popolare
Il latte è uno dei rimedi più antichi. L’uomo, negli anni, ha sempre sfruttato le sue innumerevoli proprietà. È un vero peccato che oggi il suo uso sia temuto da molta gente. In parte per le informazioni poco scientifiche che Internet mette a disposizione e dall’altra parte perché il latte di oggi non è più quello di ieri. Questo a causa degli allevamenti intensivi, del ‘cibo’ che consumano le mucche - anziché pascolare libere nei prati - e delle dosi massicce di antibiotici e farmaci vari. Ma il latte, checché se ne dica, è - e resterà sempre - uno dei prodotti più salutari che abbiamo a disposizione.
Le conclusioni della scienza sull’uso del latte
Alcuni recenti lavori scientifici, in particolare degli attenti studi revisionali, sono arrivati a importanti conclusioni che tutti dovrebbero tenere bene a mente. La prima è che «il latte contiene molte sostanze nutritive importanti», la seconda è che «un consumo moderato di grassi del latte non ha effetti negativi sulla salute». Quindi la maggior parte delle informazioni che si trovano sul web sono totalmente fuorvianti. Inoltre «è possibile regolare il regime di alimentazione producendo un latte con maggiore contenuto di componenti sani come selenio, iodio e alcuni acidi grassi».
Il latte? Un prodotto estremamente salutare
Lo stesso studio revisionale ha concluso che «il consumo di 0,5 litri di latte fornisce giornalmente una quantità significativa di molte delle sostanze nutritive necessarie. I componenti del latte partecipano al metabolismo in diversi modi; fornendo aminoacidi essenziali, vitamine, minerali e acidi grassi, o modificando l’assorbimento dei nutrienti. Il grasso del latte è molto vario, con uno spettro ampio di acidi grassi e lipidi. Il grasso del latte è stato messo sotto accusa per decenni, ma come discusso in questa recensione, un consumo moderato di grassi del latte non ha effetti negativi sulla salute; al contrario, molti componenti grassi che si trovano nel latte hanno ruoli importanti nel corpo. Le proteine del latte sono particolarmente ricche di aminoacidi che stimolano la sintesi del muscolo, e alcune proteine e peptidi del latte hanno un positivo effetto sulla salute: per esempio sulla pressione sanguigna, l’infiammazione, l’ossidazione e lo sviluppo del tessuto». Quindi non è credibile pensare che il latte aumenti il rischio di malattie cardiovascolari come si è sempre sostenuto. O come viene riportato su The China Study con dati molto discutibili.
Non è il latte che fa male: è la qualità a fare la differenza
A fare davvero la differenza, è la qualità del latte. Meglio affidarsi a latte biologico di un’azienda vicino a casa propria - e quindi facilmente controllabile. Inoltre è importante consumare latte fresco pastorizzato - crudo sottoposto a bollitura - nel caso in cui si voglia utilizzare a scopo salutare.
L’uso del latte nella storia
Un tempo le popolazioni asiatiche utilizzavano il latte per curare disturbi nervosi. Si riteneva infatti che i suoi grassi fossero benefici per il sistema nervoso. Probabilmente a causa dei suoi preziosi grassi e vitamine del gruppo B. I bulgari un tempo erano conosciuti per la loro particolare longevità. Si pensava che tutto ciò fosse dovuto al loro largo consumo di yogurt fermentato - lo yogurt bulgaro, quello che oggi è diventato yogurt greco. In tutto il mondo, per lenire la pelle da scottature ed eritemi si utilizzava con successo il latte applicato direttamente sulla pelle. Un latte buono, di ottima qualità, non cotto ad alte temperature si ritiene favorisca la crescita dei batteri intestinali ‘buoni’.
- Sapevi che…?
Chi soffre di intolleranza al lattosio può affidarsi alla sua fermentata in cui si trova questo tipo di zucchero già predigerito dai batteri.
Latte e peperoncino: l’antivirale e antibatterico naturale
Come si può notare, sin dai tempi più antichi, nei Paesi caldi abbondavano i cibi ricchi di spezie piccanti come il peperoncino. Tutto ciò è molto strano se si pensa che quando le temperature sono alte, difficilmente si ha il desiderio di qualche cosa che ci ‘scalda’ ancora di più. Il motivo per cui si usavano - e si usano tutt’ora - è che il peperoncino scongiura il rischio di infezioni di vario tipo - comprese quelle alimentari. La capsaicina - il principio attivo contenuto nel peperoncino - ci aiuta anche a contrastare virus e batteri tipici della stagione invernale. Meglio ancora se associato al latte.
Perché proprio latte e peperoncino?
Il dottor Ciro Vestita, in un’intervista che ha rilasciato in esclusiva a Diario Salute, ci spiega che «è importante sottolineare che il latte, ancor più dello yogurt, possiede una sua flora batterica che va a potenziare la microflora intestinale che attualmente è considerata il nostro «Ministero della difesa». Non c’è virus che prima di venire a contatto con noi non faccia inizialmente i conti con la nostra flora batterica intestinale. Di conseguenza è un prezioso esercito che ci protegge. Bere latte fresco o yogurt fresco significa potenziare tale barriera difensiva», spiega il dott. Vestita. D’altro canto «il latte è un eccellente veicolo per le piante medicinali. Per esempio, se io faccio bollire il latte e del peperoncino, la capsaicina si libera nel latte producendo un ottimo effetto antivirale. L’80% delle faringiti infantili è su base virale, quindi l’utilizzo degli antibiotici è inutile e fa solo male ─ continua Vestita ─ È quindi necessario dare degli antivirali. Quelli che abbiamo più facilmente a disposizione sono proprio quelli del peperoncino».
Come si prepara il latte al peperoncino?
«Una tazza di latte caldo con una piccola quantità di peperoncino e miele, rende il sapore molto gradevole e si assumono degli antivirali naturali ed efficaci», spiega Vestita. La preparazione è molto semplice: si pone del latte fresco e di qualità un pentolino - meglio se di terracotta - si aggiunge un piccolo pezzo di peperoncino essiccato (secondo la propria sopportabilità al gusto piccante) e si porta a bollore per un paio di minuti. Si fa riposare il tutto per alcuni minuti, quindi si filtra con un colino, si aggiunge un po’ di miele e si gusta.
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