19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Alimentazione

Le diete per dimagrire basate sulle intolleranze alimentari sono tutte bufale

Gli esperti della Società Italiana di Diabetologia avvertono: le diete basate sulle intolleranze alimentari, nel migliore dei casi sono bufale, o comunque prive di fondamento scientifico. Pericolosa moda dei test delle intolleranze non affidabili e inutili

Diete basate sulle intolleranze alimentari, per gli esperti sono bufale
Diete basate sulle intolleranze alimentari, per gli esperti sono bufale Foto: Shutterstock

ROMA – Quante diete si sono inventati nel mondo gli ‘esperti’ che nascono come funghi? Tante, troppe. Spesso poi il sospetto che la ‘nuova’ rivoluzionaria dieta sia stata studiata più da un esperto di marketing che non da un nutrizionista qualificato. Non a caso, c’è chi si è fatto molti soldi proprio a seguito del lancio di una qualche dieta, che ha attirato a sé greggi di proseliti carichi di aspettative – spesso poi disattese.

Il nuovo avvertimento
Per fortuna, quando si tratta di ‘nuove’ diete c’è chi le analizza e avverte le persone dai possibili pericoli cui possono andare incontro o circa l’inutilità di questi regimi alimentari. È il caso delle diete dimagranti basate sulle intolleranze alimentari. Gli esperti della Società Italiana di Diabetologia (SID) avvertono: le diete basate sulle intolleranze alimentari, nel migliore dei casi sono bufale.

Di tutto, di più
Fin dagli inizi di questo secolo si è assistito al fiorire di nuove diete basate sulle più disparate teorie. Si è partiti dalla più famosa dieta Dunkan per arrivare alla più recente dieta Mima. Nel mezzo, poi ci sono state le diete strampalate della Star di turno e così via. Poi, ecco arrivare le diete basate sulle intolleranze alimentari, forse ‘alimentate’ dalla moda dei test delle intolleranze che si possono fare ormai dappertutto, ma che non sono per nulla affidabili (come ricordano gli esperti) e che fanno spesso spendere inutilmente i propri soldi.

Convinzioni errate
Dietro al successo di certe diete sovente ci sono delle convinzioni errate o il cosiddetto ‘sentito dire’. «A rendere più complesso e preoccupante il quadro – spiegano gli esperti della SID – è la diffusa idea che il sovrappeso e l’obesità siano conseguenza di una presunta condizione di allergia o intolleranza alimentare. Negli ultimi anni vi è stata una vera e propria esplosione, soprattutto sul web e sui social network, di regimi alimentari restrittivi, basati su test diagnostici di ‘intolleranza alimentare’ eseguiti su vari campioni biologici (sangue, saliva, capelli) e proposti come in grado di individuare le cause del sovrappeso».

Disinformazione
La disponibilità di una mole di informazioni sul web non garantisce tuttavia che queste siano affidabili. Anzi, spesso si tratta di vera e propria disinformazione. E quelle relative alle diete o i test per le intolleranze non fanno eccezione. Le informazioni relative a queste diete dimagranti, avvertono infatti dalla SID, si basano sull’utilizzo di test per la diagnosi di intolleranze alimentari che non sono supportati da evidenze scientifiche. Questo vale in particolare per test come quelli elettrodermici, basati sulla frequenza cardiaca o l’iridologia.

Un documento per fare chiarezza
Visto come vanno le cose, la Società Italiana di diabetologia, in collaborazione con organizzazioni di nutrizionisti, dietisti e altre ancora, ha redatto un documento nel quale viene analizzato il rapporto tra intolleranze alimentari e obesità per fare chiarezza. «Non esiste alcune legame tra eventuali allergie alimentari e sovrappeso, e non esistono prove scientifiche in grado di validare gli strumenti di ‘diagnosi’ spesso utilizzati per sostenere il nesso tra intolleranze e obesità – sottolinea la dott.ssa Rosalba Giacco, esperta di nutrizione e coautrice del documento – Tali metodologie diagnostiche, come per esempio il dosaggio degli anticorpi IgG4 alimento-specifici non sono infatti riconosciute dalla letteratura scientifica. La positività di questo test non indica infatti una condizione di allergia o intolleranza alimentare, ma una semplice risposta fisiologica del sistema immunitario all’esposizione ai componenti presenti negli alimenti». Insomma, prima di mettere a rischio la propria salute è sempre bene rivolgersi a un esperto, ma che sia vero e non improvvisato.