27 agosto 2025
Aggiornato 21:00
Sanità

Boom delle malattie del lunedì. L'indagine dell’Inps smaschera i furbetti

Dopo i timbratori di cartellini altrui, i malati e gli invalidi immaginari, ecco gli “allungatori” dei ponti, i furbetti che si ammalano proprio di lunedì. Un lavoratore su tre se ne sta a casa a inizio settimana. La denuncia dell’Inps che mostra come il fenomeno sia in crescita, soprattutto nel privato

Sono molti quelli che si ammalano proprio di lunedì
Sono molti quelli che si ammalano proprio di lunedì Foto: Shutterstock

ROMA – Nel mondo del lavoro non sono mai mancati i furbetti. Quelli che si ritengono in diritto di ricevere uno stipendio nonostante facciano poco o nulla. Sono quelle stesse persone che poi, magari, si lamentano che le cose in Italia non vanno bene o della crisi o, peggio ancora, se poi l’azienda fallisce. Eppure, sebbene sia evidente che se l’azienda per cui si lavora ottiene un beneficio da nostro lavoro, per forza di cose otteniamo un beneficio anche noi. Tutto questo però forse sfugge ai ‘furbetti’ del lunedì, quelli che si ‘ammalano’ proprio in questo giorno.

L’indagine
Un’indagine condotta dall’Inps rivela che un lavoratore su tre resta a casa proprio di lunedì. Se in mezzo a questi vi è di certo qualcuno che malato lo è davvero, molti sono per così dire immaginari. L’indagine sulle assenze dal lavoro correlate alle malattie (vere o presunte), condotta sia tra dipendenti pubblici che privati di tutto il Paese, rivela un dato molto interessante: le assenze si concentrano con maggiore frequenza il lunedì, con una tendenza a prolungare dunque il weekend. Il fenomeno è in crescita, specie nell’ultimo anno, sia nella Pubblica amministrazione che nelle aziende private. Rispettivamente si sono registrate 1,4 milioni e 2,7 milioni di assenze nel primo giorno della settimana, pari a circa 111 milioni di giornate lavorative perse soltanto nel 2015.

Un fenomeno in crescita
Il fenomeno delle malattie ‘da lunedì’ è in crescita sottolinea l’Inps. Rispetto al 2014 si è registrato un aumento delle assenze dal lavoro pari al 2,07%. Nonostante il dato sia in crescita anche nel privato (circa 1,5%), la maglia nera va ancora una volta al settore pubblico, che vede un incremento di oltre tre punti percentuali, con ben 32,5 milioni di giornate lavorative perse.

Differenze tra i sessi
Ma chi si ‘ammala’ di più tra uomini e donne? Nel privato pare siano i maschi quelli più falcidiati dalle malattie, con il 56,4% del totale. Mentre le donne pare siano più propense a stara a casa quando lavorano nel settore pubblico, con il 68% del totale. A guidare la classifica delle assenze sono i permessi di 2 o 3 giorni, che sono richiesti per il 32,1% nel privato e per il 36,5% nel pubblico.

Quanto durano
Quanto alla durata delle assenze per malattia, anche qui l’aumento si è verificato con maggiore frequenza nella pubblica amministrazione. Nello specifico, si è rilevato come vi sia stato un incremento delle assenze comprese tra i 6 e i 10 giorni (+11,3%) e per quelle da 4 a 5 giorni (+7,7%). Al contrario, calano le assenze di un solo giorno (-2,7%). Nel settore privato aumentano soltanto le assenze di media durata, con un massimo di dieci giorni.

I più giovani i più malati
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, a restarsene a casa per malattia non sono i dipendenti più anziani, ma quelli con un’età compresa tra 40 e 44 anni –specie nel privato. Nel settore pubblico, invece, la maggioranza di assenze la compiono i soggetti di età compresa tra i 55 e i 59 anni. I periodi dell’anno in cui le persone pare si ammalino di più sono i mesi compresi tra gennaio e aprile, mentre a maggio, giugno e settembre si registra una lieve diminuzione.