26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Medicina

Esame dell’urina rivela la presenza del Morbo della Mucca Pazza

Un semplice test delle urine potrebbe rivelare la presenza della malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ o CJD), il cosiddetto morbo della mucca pazza, di cui ci è molto parlato tempo addietro e ora quasi non più, ma che comunque rimane una minaccia presente e reale per la salute e la vita umana

Mucca pazza, sviluppato un esame delle urine per rivelare la malattia
Mucca pazza, sviluppato un esame delle urine per rivelare la malattia Foto: Shutterstock

LONDRA – Gli scienziati dell’University College di Londra - Medical Research Council - avrebbero sviluppato un esame, o test, delle urine in grado di rivelare in modo semplice e rapido la presenza del morbo della mucca pazza (o della malattia di Creutzfeldt-Jakob – CJD) prima che si manifestino i sintomi quando la malattia è ormai conclamata e porti alla morte.

Scovare i prioni
A oggi non esistono test per rivelare la presenza di questa rara e fatale malattia. Allo stato attuale, l’unica risorsa dei medici è il prelievo di un campione di liquido spinale o tessuto cerebrale, o ancora attendere la condizione di post-mortem. Con il lavoro svolto dal dottor Graham Jackson e colleghi dell’UCL, e pubblicato sulla rivista JAMA Neurology, si aprono nuove prospettive di trattamento. L’esame delle urine testato dagli scienziati è atto a ricercare la presenza di proteine anomale che sono la causa del danno cerebrale, dette ‘prioni’. Una loro eventuale presenza sarebbe dunque segno di malattia. L’esame permetterebbe di rivelare il morbo per cui, tuttavia, al momento non esiste cura.

I test
Per lo sviluppo del test, i ricercatori hanno coinvolto 162 soggetti di cui sono stati raccolti dei campioni di urina. Dei partecipanti, 91 erano parte del gruppo di controllo, ed erano sani, mentre 34 presentavano una malattia neurologica non associata al morbo della mucca pazza e, infine, 37 avevano ricevuto una diagnosi di CJD, di cui alcune forme erano ‘sporadiche’. Le analisi condotte hanno rivelato l’affidabilità del test, che non ha reso risultati ‘falsi positivi’, per cui non vi sono stati casi in cui si è falsamente ipotizzato la presenza della malattia. Tuttavia è risultato meno affidabile quando si trattava di rilevare casi reali. Nello specifico, meno della metà dei casi di morbo della mucca pazza sporadico sono stati rilevati, e ancora meno casi sono stati rilevati in presenza di vCJD o variante.

Migliorie
Questo studio pilota sul nuovo test, sebbene promettente, sarà oggetto di migliorie spiegano i ricercatori, in modo che l’esame possa rivelare in modo affidabile tutti i tipi di malattia di Creutzfeldt-Jakob. «Anche se non esiste attualmente alcuna cura per questa malattia – spiega il dottor Jackson – una diagnosi accurata e precoce è estremamente importante per i pazienti e le loro famiglie. In futuro, quando prove di potenziali terapie saranno disponibili, prima si potrà diagnosticare la malattia in un paziente, più efficace sarà qualsiasi trattamento. Questo test potrebbe essere un passo decisivo in avanti».

Il morbo della mucca pazza
Sono diverse migliaia le persone che sono morte per la CJD a oggi. Molte di queste in Europa, con il Regno Unito in testa. La malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD) e una patologia degenerativa del cervello rara. È causata dalla formazione di prioni, proteine anomale che danneggiano le cellule cerebrali e portano alla morte. Esistono diverse forme di malattia: quella cosiddetta ‘sporadica’, che si trova naturalmente nella popolazione umana, e rappresenta l’85% di tutti i casi di CJD. La forma ‘variante’, correlata al consumo di carne bovina infetta da encefalopatia spongiforme bovina (o BSE). C’è poi l’infezione iatrogena, causata da procedimenti medici, come per esempio una contaminazione durante un trattamento medico o chirurgico. La malattia è divenuta famosa negli anni ’90 del secolo scorso dopo lo scandalo della mucca pazza e le carni bovine contaminate.