Non smettere di lavorare, neanche per mangiare: c'è la «razione K»
Per gli stakanovisti del lavoro e tutti coloro che ritengono che mangiare sia una perdita di tempo, e «il tempo è denaro», ecco arrivare la ‘Razione K’, una sorta di bibitone in grado di sostituire un pasto
ROMA – Non volete perdere tempo a mangiare perché dovete lavorare? Siete di quelli che ritengono che mangiare sia una perdita di tempo, e «il tempo è denaro»? Ecco che per voi arriva la ‘Razione K’, una sorta di bibitone in grado di sostituire un pasto. Per qualcuno è già un successo; per qualcun altro una sorta di aberrazione.
Tutto in uno
La Razione K è in sostanza un drink che dovrebbe sostituire un pasto. Un po’ come certe ‘barrette’ sostituto, però liquido. Al contrario delle barrette, il cui intento è quello di aiutare a perdere peso, la Razione K si presenta invece come la soluzione per chi non ha tempo da perdere, anziché chili di troppo. Ad avere l’idea sono state tre start-up statunitensi che hanno già immesso sul mercato le loro alternative al pasto per gli stakanovisti più incalliti.
I clienti più affezionati
Secondo quanto riportato dalla BBC, i clienti più affezionati del bibitone sono giovani e lavoratori nel campo della tecnologia. «Le start-up spesso hanno una filosofia che impone un boom sul mercato nei primi anni per avere subito un ritorno economico – ha spiegato alla BBC Anthony Shop, responsabile dell'agenzia di marketing Social Driver – Spesso si offrono i pasti ai dipendenti per farli restare in ufficio a lavorare e molti bevono Soylent per trascorrere un'ora in più davanti al computer». La Razione K, si propone appunto come la risposta a tutto ciò.
Un testimonial d’eccezione
A farsi promotore dei pasti liquidi è anche il 44enne Elon Musk, miliardario fondatore e AD di Tesla. «Per lavorare di più mi piacerebbe nutrirmi senza dovermi sedere a tavola a mangiare», ha dichiarato in un'intervista mentre raccontava dei suoi esordi da imprenditore, ricordando anche che all’epoca spendeva solo 1 dollaro al giorno per mangiare. Con un testimonial così, c’è da pensare che la Razione K diventi un must per molti.
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Altro che non smettere di lavorare, secondo gli scienziati dell’Università di Melbourne, le persone che hanno superato i quarant’anni dovrebbero lavorare tre giorni a settimana per poter dare il meglio di sé e, perché no, stancarsi meno.
Diffidenza
Accanto a chi ne esalta l’utilità e plaude all’invenzione, c’è chi invece si dice scettico e diffida dei bibitoni sostituto del pasto. È il caso di David Just, economista alla Cornell University che commenta: «Gli unici a trarre profitto dal nuovo pasto veloce sono le aziende che lo producono». A essere scettica è anche Brigid Schulte, direttore del Better Life Lab (think tank a Washington), la quale avverte che «quando si lavora troppo e si è stanchi si perde in creatività e capacità d'innovazione». Ma chi è convinto che è più importante il lavoro che non la salute, non si farà di certo influenzare dalle obiezioni.