19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Salute e falsi allarmi

Farsi leccare da cani e gatti può causare sepsi. Niente allarmismi, non c'è un reale pericolo

Circola la voce che cani e gatti possono uccidere con una leccata. Dopo il caso di una donna ricoverata in gravi condizioni per una setticemia, si è scatenato l’allarmismo sul web, alimentato come spesso avviene dalla mania di fare cronaca a tutti i costi. Ma i veterinari avvertono di non farsi prendere dal panico, poiché non ce n’è motivo

OTTAWA – Il National Post, quotidiano canadese, riporta il caso di una donna che ha perso tre arti dopo essere stata morsicata dal suo cagnolino, uno Shih Tzu, a causa di un’infezione da Capnocytophaga canimorsus, un batterio che alberga nella saliva di cani e gatti. A questo raro caso, segue una segnalazione del British Medical Journal Case Reports che racconta la storia di una pensionata settantenne ridotta in fin di vita a causa di una rara e grave forma di setticemia (o sepsi) sviluppatasi a seguito di una ‘leccata’ del suo levriero italiano. Da qui, la psicosi ingiustificata per la ‘malattia’ trasmessa dalle leccate di micio e fido, alimentata forse dalla mania di fare cronaca a tutti i costi: gli esperti avvertono infatti che, nel tempo, in tutto il mondo casi di questo genere ce ne sono stati solo 200 – su oltre 7 miliardi di individui.

Questione di sistema immunitario
I casi segnalati di infezione dal batterio ‘della saliva’ riguardano in particolare persone con un sistema immunitario già compromesso. Per esempio, la donna canadese aveva una polmonite quando si è presa l’infezione dal cane. E, in più, per sviluppare l’infezione da Capnocytophaga canimorsus è spesso anche necessaria una lesione cutanea affinché si possa manifestare una setticemia (o infezione diffusa).

  • Il Capnocytophaga canimorsus. È un batterio Gram-negativo. Si trova spesso nella saliva di cani e gatti. Il nome prende l’origine proprio dal morso di un cane. È ritenuto una minaccia in particolare per i pazienti splenectomizzati (a cui è stata rimossa la milza) e gli immunodepressi. In questi soggetti, infatti, una setticemia può essere pericolosa o anche letale, se non presa in tempo. Di recente, il C. canimorsus è stato ritenuto responsabile di sinusiti e riniti croniche nei gatti. L’infezione da questo batterio è considerata una zoonosi, ossia una malattia che può essere trasmessa dall’animale all’uomo – come per esempio l’influenza suina.

Niente panico
Come dunque si spera sia ormai chiaro, farsi leccare dal proprio cane o gatto non è necessariamente un rischio di prendersi un’infezione. Certo, magari è una questione igienica evitare di mettere a contatto le proprie mucose con la saliva dell’animale domestico, tuttavia questo non deve essere causa di piscosi o allarmismi ingiustificati. Anche perché, avvertono i veterinari, in questo periodo di vacanze molti possono essere tentati di giustificare l’abbandono di un animale proprio perché un potenziale ‘untore’ di una qualche malattia.