26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Farmaci e abuso

Antibiotici, a torto 6 italiani su 10 credono siano efficaci contro i virus

L'abuso di antibiotici è spesso alimentato dalla scarsa informazione. Un sondaggio Eurobarometer mostra che molti italiani credono che gli antibiotici siano efficaci contro i virus

ROMA - L'abuso di antibiotici, una delle cause della resistenza è anche dovuto alla scarsa conoscenza di questi farmaci. Sono in molti infatti a pensare che possano essere efficaci in caso di infezione o malattia causata dai virus. Credono che "uccidano i virus" e che siano "efficaci contro influenza e raffreddori", ma anche che per interrompere il trattamento basti "sentirsi meglio": antibiotici ancora "questi sconosciuti" per gran parte degli europei secondo un sondaggio commissionato a Eurobarometer dalla Commissione Europea. Il report contiene alcune note positive, come la diminuzione di circa il 6% nel consumo di antibiotici a livello europeo, ma allo stesso tempo mette in luce la scarsa consapevolezza relativa agli effetti derivanti dall'uso degli antimicrobici (antibiotici in particolare), soprattutto se inappropriato.

Poca informazione
Più di un terzo degli europei, secondo il sondaggio, ha assunto antibiotici nei dodici mesi precedenti l'indagine. Ma allo stesso tempo i risultati mostrano che la conoscenza del meccanismo d'azione di questi farmaci rimane bassa. È indicativo che la maggioranza degli europei (57%) non sappia che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus. Per quanto riguarda l'Italia, il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver assunto un antibiotico nel corso degli ultimi dodici mesi e nel 94% dei casi l'antibiotico è stato ottenuto "attraverso un medico». Ancora scarsa, anche nel nostro Paese, la comprensione dei meccanismi d'azione, con il 60% degli intervistati convinti che "gli antibiotici uccidano i virus", mentre il 38% crede che siano "efficaci contro raffreddori e influenza». Il 21% del campione è convinto che si possa interrompere il trattamento con antibiotici "quando ci si sente meglio".

Un problema di tipo cultuale
I dati di Eurobarometer confermano quindi quanto affermato dalle istituzioni sanitarie italiane, ovvero l'esistenza di un problema di tipo culturale nell'approccio a questa straordinaria classe di farmaci, che necessita di interventi mirati e sinergici, con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema Salute. L'appropriatezza nella prescrizione, infatti, viene influenzata da numerosi fattori e nel caso degli antibiotici si è arrivati senza dubbio ad un uso eccessivo e spesso non corrispondente alle necessità terapeutiche. AIFA, ad esempio, da anni porta avanti una campagna annuale per sensibilizzare cittadini e operatori sanitari sull'importanza di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione del medico che ne accerti l'effettiva utilità, di non interrompere mai la terapia prima dei tempi indicati dal medico o, comunque, solo dietro suo consiglio e di non assumere antibiotici per curare infezioni virali.

La lotta alla resistenza
A livello europeo, il Piano d'Azione sulla AMR (2011-2016) della Commissione è attualmente in fase di valutazione e contribuirà ad alimentare, assieme ai risultati dell'Eurobarometro, i lavori attualmente in atto per identificare il valore aggiunto d'azione dell'UE in materia di lotta contro la resistenza antimicrobica a partire dal prossimo anno e oltre. L'obiettivo è quello di continuare a garantire che l'UE continui ad essere una regione leader per l'adozione di best practices nel campo della resistenza antimicrobica, fornendo una importante spinta a favore dell'innovazione e della ricerca nello sviluppo di nuovi antibiotici, così come di alternative terapeutiche a questi medicinali.