22 settembre 2023
Aggiornato 00:30
Sonno e salute

Disturbi del sonno e Jet Lag: una possibile cura in arrivo

Gli scienziati sono riusciti a decodificare le quattro proteine che compongono l’orologio biologico, aprendo una nuova strada per la preparazione di farmaci bioattivi che intervengono nella regolazione del ritmo circadiano

Una possibile cura contro la sindrome da jet lag e i disturbi del sonno
Una possibile cura contro la sindrome da jet lag e i disturbi del sonno Foto: Shutterstock

NAGOYA - La sindrome da Jet Lag e i disturbi del sonno hanno un denominatore comune: le alterazioni del ritmo circadiano. Quando ciò avviene il ritmo sonno veglia viene modificato e la persona fa molta fatica ad adattarsi alle varie cadenze quotidiane. Se il problema si protrae a lungo, possono manifestarsi non poche ripercussioni sullo stato generale di salute. Per fortuna, alcuni scienziati giapponesi sembrano aver trovato una possibile soluzione.

Le molecole che modificano il ritmo circadiano
Gli scienziati della Nagoya University’s Institute of Transformative Bio-Molecules (ITbM) sono riusciti a dare vita ad alcune molecole in grado di modificare il ritmo circadiano. Questa importante scoperta potrebbe essere la nuova via alla gestione ottimale della sindrome da Jet Lag e al trattamento di disturbi del sonno. Le molecole che i ricercatori sono riusciti a sintetizzare sembrano agire direttamente su uno dei più importanti meccanismi di regolazione: il CRY una sorta di «proteine orologio».

L’orologio umano
Non esiste essere vivente che non sia dotato di una sorta di orologio biologico. Nell’essere umano questo si resetta ogni 24 ore. Il meccanismo è dotato di varie impostazioni/funzioni come il sonno, la veglia e la regolazione del metabolismo corporeo. Quando qualcosa si inceppa possono derivare disturbi più o meno seri del sonno. A lungo andare si possono verificare conseguenze importanti come malattie metaboliche, obesità, ipertensione, ansia, stress e disturbi mentali.

Le proteine che regolano l’orologio
Affinché tutto funzioni nel migliore dei modi, l’orologio biologico è formato da quattro importanti proteine che lavorano in team. Le prime due, CLOCK e BMAL1, quando combinate nella giusta misura producono le altre due: PER e CRY. Queste ultime, a loro volta, promuovono la formazione di CLOCK e BMAL1, in un circolo infinito. L’attivazione di questo particolare orologio avviene una solta volta al giorno ed è resa possibile grazie all’intervento di FBXL3 coinvolta nella degradazione di alcuni enzimi cellulari insieme a CRY.

La competizione con FBXL3
Se sembra che tutto sia finito, non è così, perché c’è anche un’altra molecola scoperta di recente che è in grado di allungare il ciclo circadiano: KL001. È lei che compete con FBLX3 con la proteina CRY per evitarne la degradazione. Ed è proprio KL001 che gli scienziati hanno analizzato a fondo e sviluppato preparati simili. In questo modo sono riusciti a trovare un metodo per modificare il ritmo circadiano allo scopo di ‘accorciarlo’ secondo le proprie esigenze.

Un futuro farmaco?
«Speriamo di poter fare un ulteriore uso della chimica di sintesi per produrre molecole bioattive in grado di controllare il ritmo circadiano di animali e ottenere una visione più completa del meccanismo dell’orologio circadiano, che sicuramente contribuirà alle applicazioni mediche, la produzione alimentare e progressi nella ricerca», conclude Takashi Yoshimura, autore dello studio.