18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Dieta anticancerogena

Paziente oncologico: la dieta migliore è ricca di vegetali e spezie antitumorali

Banditi pomodori, melanzane, peperoni e agrumi. «Troppo ricchi di Ammine, sostanze indispensabili per la proliferazione cellulare». Sì a curcuma e melatonina. I consigli del biologo nutrizionista Ciro Minore

La dieta per i pazienti oncologici
La dieta per i pazienti oncologici Foto: Shutterstock

Seguire una dieta corretta è un’impresa ardua anche per un individuo sano. Ognuno di noi, infatti, può avere differenti necessità in base allo stile di vita, alla propria costituzione e all’attività fisica. D’altro canto se si tratta di un paziente affetto da malattia cronica o, peggio, da una forma tumorale, la dieta è alla base della sua sopravvivenza. Ecco perché è necessario affidarsi a personale esperto che sappia indicare l’alimentazione più idonea.

Il problema più importante: la perdita di peso
Uno dei fattori più rilevanti e maggiormente presenti nei pazienti oncologici è la perdita di peso. Contrastarla non è semplice, però è fondamentale seguire alcuni piccoli accorgimenti: «mangiare 5 piccoli pasti al giorno, che contengano tutti i nutrienti e le calorie fondamentali per l’organismo ma senza eccedere. L’eccesso di calorie, infatti, può diventare la benzina per le cellule cancerose», spiega Ciro Minore, biologo nutrizionista esperto di nutrizione oncologica.

E se il digiuno fosse la vera arma?
Studi recenti indicano il digiuno come un valido alleato nei pazienti oncologici, anche per contrastare i sintomi avversi della chemioterapia. «Ci sono diverse fonti che dicono che il digiuno potrebbe avere tale effetto e non solo, in quanto un digiuno di 48 ore prima di effettuare la chemioterapia, in diversi studi ha evidenziato una migliore risposta alla chemio stessa. Ovviamente non bisogna esagerare con il digiuno, in quanto una persona già debilitata dalla malattia e dalle cure potrebbe avere un effetto contrario», continua il dottor Minore.

«Tale scoperta – spiega Minore – è stata messa in rilievo da Valter Longo, ricercatore presso la University of Southern California di Los Angeles, e mette in evidenza le virtù della restrizione calorica. La ricerca, cui ha collaborato il Laboratorio di Oncologia dell’Istituto Gaslini di Genova, afferma che la restrizione calorica prodotta in seguito a 48 ore di digiuno prima della somministrazione della chemioterapia aiuterebbe le cellule sane a proteggersi dagli effetti dei farmaci. Le cellule tumorali invece non risulterebbero protette e sarebbero colpite in pieno dai farmaci. La dimostrazione dei ricercatori riguarda un modello animale di neuroblastoma, tumore pediatrico tra i più aggressivi».

Quali integratori per il paziente oncologico?
Gli integratori oramai sono diventati parte integrante della nostra vita. Mangiare totalmente sano integrando tutti gli elementi nutrizionali è diventata quasi un’utopia. Ecco perché è fondamentale aggiungerli alla nostra dieta. Scelta che diviene quasi d’obbligo nel caso del paziente oncologico «Gli integratori che si possono usare sono quelli a base di curcuma, che ha una spiccata attività antitumorale, in quanto è considerata un’antiangiogenetica, una pro-apoptotica [inducono la morta programma delle cellule tumorali, nda], un’anti-proliferativa e una antinfiammatoria. Tutte queste attività sono dovute alla curcumina presente nella curcuma stessa», spiega Minore.

  • Approfondimento: Cosa significa antiangiogenetica
    L’antiangiogenesi è l’attività di alcune sostanza in grado di bloccare lo sviluppo di vasi sanguigni che si trovano accanto alle formazioni tumorali. In questo modo le cellule tumorali non riescono più a nutrirsi e proliferare.

Anche la melatonina è importante per la salute del paziente oncologico
«Oltre alla curcuma – continua Minore - si dovrebbero assumere 20 mg di melatonina al dì, in quanto tale molecola oltre ad avere una azione antiangiogenetica, pro-apoptotica e anti-proliferativa, ha anche una attività immunostimolante, in particolare verso le cellule Natural Killer. Si tratta di cellule responsabili della distruzione delle cellule tumorali. Infine, svolge attività mieloprotettiva e mielostimolante. La Melatonina, infatti, protegge il midollo osseo dagli effetti tossici chemioterapici, esercitando una mieloprotezione, con riflessi determinanti sulla crasi ematica, la dinamica midollare, la eritro-leuco-trombocitopoiesi. In più la melatonina ha anche attività stimolante la piastrinopoiesi. Quest’ultima attività è fondamentale per le persone che effettuano la chemio, in quanto stimolando la piastrinogenesi si avrà una conta piastrinica ottimale: questo permetterà di non saltare il ciclo di chemio successivo, così, si avranno effetti positivi  sulla malattia».

«Per quanto riguarda i multivitaminici è meglio usarli una volta debellato il cancro per eliminare lo stress ossidativo postumo ai trattamenti, ma solo dopo aver distrutto il cancro, proprio perché svolgono attività antiossidante e per questo motivo possono in parte vanificare l’attività dei chemioterapici».

I cibi vietati
Ovviamente non si può parlare di dieta sana ed equilibrata se non vengono eliminati anche gli alimenti potenzialmente pericolosi. Durante una malattia così invalidante accanto ai ‘tradizionali’ raffinati, ci sono anche cibi che non ti aspetti. «I cibi vietati nel paziente oncologico sono tutte le proteine animali, i cibi raffinati, lo zucchero, i cibi ad alto indice glicemico, ovviamente latte e derivati e alimenti che contengono poliammine. Kiwi, arance e banane contengono i maggiori livelli di poliammine, ma alti livelli di questi composti sono presenti anche nelle melanzane, nei pomodori, nei peperoni e negli agrumi. Le poliammine sono sostanze indispensabili per la proliferazione cellulare e i tumori sono molto avidi di tali composti», spiega il dottor Minore.

Per regolarizzare l’intestino
Un altro problema tipico nei pazienti oncologici – e non solo – è la stitichezza. Per contrastarla è sufficiente «assumere la giusta quantità di fibra - circa 30 g al dì – e bere dai 2 ai 2,5 litri di acqua al giorno, in quanto queste due cose permettono la regolarizzazione dell’alvo».

Un programma dietetico studiato appositamente per il paziente oncologico
Il dottor Ciro Minore ha sviluppato un programma dietetico molto efficace e salutare indicato nelle persone affette da svariate forme tumorali:

Colazione: Bere 3 bustine di the verde biologico in una tazza da 200 ml di acqua, più 4 fette biscottate integrali con 3 cucchiaini di marmellata bio da scegliere tra i frutti sottoelencati. 

Spuntino (11:30): 1 frutto da scegliere tra (mele, pere), oppure 100 g di ananas, oppure 100 g di frutti di bosco (lamponi, mirtilli neri, mirtilli rossi, more, ribes e fragoline di bosco), oppure 100 g di ciliegie, oppure 300 g di anguria.

Pranzo: 70 g pasta integrale + verdura a volontà (insalata o finocchi o radicchio o rucola o scarole o funghi o spinaci o biete o sedano o cicoria), o 2 carciofi, oppure 200 g di (zucca o zucchine o cavolfiore o verza o fagiolini o broccoli).

Una volta a settimana sostituire la pasta con 80 g di riso integrale con verdure.

Almeno 3 volte a settimana mangiare legumi o assoluti 80 g (fagioli, lenticchie, ceci, piselli), oppure con la pasta (35 g di pasta + 40 g di legumi).