23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Pediatria

Violenze sui bambini: in Italia la prima rete di pediatri «sentinella» contro gli abusi

Arrivano i pediatri “sentinella” contro gli abusi e le violenze sia psicologiche che fisiche e sessuali. E’ la prima rete anti-abuso in Italia che si avvarrà della presenza di una squadra con 15mila medici

Violenze e abusi sui bambini, nasce la task-force dei pediatri
Violenze e abusi sui bambini, nasce la task-force dei pediatri Foto: Shutterstock

ROMA – Nasce la task-force contro gli abusi e le violenze sui minori. La prima in Italia e nel mondo costituita da una squadra di 15mila medici ’’sentinella’’ che opereranno su tutto il territorio per combattere gli abusi che coinvolgono circa 70-80mila minori ogni anno. Nell’iniziativa saranno coinvolti i 13 maggiori ospedali pediatrici d’Italia.

Il mostro è spesso nascosto in casa
«Non prendere caramelle da uno sconosciuto», era il monito più declamato negli anni passati per mettere in guardia i bambini dai possibili pericoli cui potevano esporsi. Ma oggi purtroppo si sa che il mostro è invece un ’’conosciuto’’, e nascosto tra le mura di casa. Nel 70% dei casi le violenze e gli abusi sono perpetrati da un parente del minore.

Poco difesi
I bambini oggi sono e si sentono poco difesi dal rischio di abusi: dato confermato da una recente indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids. I dati raccolti per mezzo delle chiamate al 114 e in base all’indagine si è scoperto che un ragazzino nutre seri timori che il proprio diritto a essere protetto da violenze e abusi non sia sufficientemente difeso. Dall’indagine è anche emerso che nella metà dei casi le violenze e gli abusi subiti siano di natura psicologica o fisica. Di questi, un caso su dieci è di natura sessuale – ma sono ancora molti, troppi, i casi che non si possono accertare poiché le vittime non possono o non riescono a chiedere aiuto.

I pediatri «sentinella»
La formazione dei 15mila medici che faranno parte della task-force anti-abusi prevede due fasi. La prima coinvolgerà 1.000 pediatri, e si chiamerà ’’train the trainers’’. In questa fase, per mezzo di 23 corsi intensivi in tutte le Regioni, i partecipanti diventeranno delle vere e proprie sentinelle capaci di riconoscere i segnali di difficoltà e disagio che non sono espressi esplicitamente dai minori. Segnali che possono celare appunto una situazione di violenza o abuso.

In seguito
Dopo questa prima fase, i medici sentinella supporteranno le restanti migliaia di medici che aderiscono al progetto su tutto il territorio, in modo da rendere più capillare questa rete anti-abuso. Un ulteriore aiuto arriverà dai 13 ospedali pediatrici più importanti del Paese, che potranno divenire sede dei corsi di formazione, punti di riferimento per i pediatri del territorio e centri in cui affrontare sia l’emergenza che la fase di recupero in seguito all’intervento di protezione dei bambini coinvolti nelle violenze.

Un sistema inadeguato
La decisione di avviare questo importante progetto nasce dalla constatazione che l’attuale sistema è inadeguato. «Il pediatra – sottolineano Pietro Ferrara, della Società italiana pediatri e Luigi Nigri, della Federazione italiana medici pediatri – è al centro di un sistema inadeguato ad affrontare e riconoscere i segnali dell’abuso. Per questo motivo, la pediatria italiana ha accolto con grande interesse e attenzione la proposta di processi formativi sui temi dell’abuso e del maltrattamento, che oggi non possono essere più trascurati per le gravi conseguenze che determinano sulla salute del bambino nel breve e lungo termine».