29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Ricerca e salute

Lo sconsolante quadro sul diabete nel mondo: tassi quadruplicati in oltre 30 anni

Quattrocento milioni di diabetici nel mondo, tassi quadruplicati in 30 anni e un costo sanitario di 825 miliardi di dollari. Questi gli inquietanti numeri emersi in uno studio a cui ha partecipato l’ISS che scatta una foto a tutto tondo sul mondo del diabete e il rischio cui corrono ormai tutti

Diabete: è ormai una vera epidemia
Diabete: è ormai una vera epidemia Foto: Shutterstock

LONDRA – Il quadro sul diabete e la sua incidenza sulla popolazione è più che mai sconsolante. Uno studio fotografa per la prima volta la situazione mondiale, rivelando che le cose stanno peggio di quello che si potrebbe pensare, e che il diabete aspira a divenire una delle malattie più diffuse.

I numeri che fanno paura
Fanno paura i numeri emersi dallo studio condotto dal team di oltre 500 ricercatori facenti parte dell’Imperial College di Londra, in collaborazione con la School of Public Health di Harvard, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e molti enti di ricerca fra cui l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha fornito gran parte dei dati italiani raccolti a livello nazionale dal 1998 al 2002 e dal 2008 al 2012, oltre ad altre indagini compiute negli anni Ottanta e Novanta. Secondo quanto riportato su The Lancet, le persone affette da diabete in tutto il mondo sono oltre 400 milioni, mentre erano circa 100 milioni nel 1980. Una crescita iperbolica che ha contemporaneamente fatto lievitare i costi sanitari, stimati in 825 miliardi di dollari l’anno.

Lo studio
Lo studio revisionale ha preso in considerazione e analizzato i dati di 751 studi di popolazione, condotti tra il 1980 e 2014. Nel totale sono stati coinvolti 4,4 milioni di adulti ambosessi di età superiore a 18 anni residenti in 146 Paesi. L’analisi dei dati ha mostrato che negli ultimi 35 anni i casi di diabete sono quadruplicati, passando da 108 milioni nel 1980 a 422 milioni nel 2014. Secondo i ricercatoti l’aumento esponenziale è da attribuire all’incremento della popolazione mondiale e al suo invecchiamento, oltre che al diffondersi di stili di vita non salutari e un aumento dei casi di obesità.

Peggio gli uomini
A stare peggio sarebbero gli uomini, con una prevalenza di casi di diabete raddoppiata: nel 1980 era il 4,3 per cento della popolazione mondiale; nel 2014 il 9 per cento. Anche le donne comunque non se la passano bene, e sono passate dal 5 per cento al 7,9 per cento nello stesso arco temporale. Se l’andamento non subirà variazioni in difetto, nel 2025 si stima che avremo oltre 700 milioni di diabetici, una situazione che potrò segnare la bancarotta per molti sistemi sanitari.

La prima volta
«Questo studio ha scattato, per la prima volta, una fotografia a tutto tondo del diabete attraverso i dati forniti da studi su popolazione generale, la cui presenza del diabete è stata misurata attraverso la determinazione della glicemia a digiuno e la storia clinica – spiega Simona Giampaoli, ricercatrice dell’ISS e coautrice nell’indagine – Questa patologia sta assumendo i tratti di una vera e propria epidemia a livello globale, con costi altissimi sia per gli individui che per i governi e con un’unica arma a disposizione per invertire la rotta: la prevenzione. Sebbene fattori genetici e comportamentali, come l’alimentazione durante la gravidanza e nei primi anni di vita, contribuiscano alla comparsa della malattia, un ruolo centrale lo giocano gli stili di vita a qualsiasi età. E’ quindi necessario intervenire a livello individuale e comunitario con politiche socio sanitarie adeguate che favoriscano e garantiscano la promozione e l’accessibilità verso stili di vita salutari. Va riscoperta la dieta mediterranea, varia e bilanciata, povera di zuccheri, povera di grassi di origine animale, colesterolo, sale e alcool, privilegiando prodotti quali verdure e frutta, possibilmente di stagione, pesce, cereali integrali e legumi, facendo attenzione a consumare porzioni modeste; va mantenuta una regolare e quotidiana attività fisica (sono sufficienti 30 minuti al giorno di cammino a passo svelto) e perseguita l’abolizione dell’abitudine al fumo».

In alcuni Paesi va meglio; in altri peggio
I dati raccolti mostrano che la prevalenza del diabete è più bassa in alcuni Paesi dell’Europa nord-occidentale. In Paesi come Svizzera, Austria, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi il diabete colpisce il 4 per cento delle donne e il 6 per cento degli uomini. Per contro si è registrato un aumento nei Paesi che un tempo avevano pochissimi casi di diabete: tra questi i Paesi a medio e basso reddito e, in particolare, nelle isole del Pacifico, nel Medio Oriente e nel Nord Africa. Ma anche Cina, India, Brasile e Indonesia. Nella classifica dei Paesi più colpiti ai primi posti si attestano la Polinesia e la Micronesia, dove più di una persona su cinque ha ricevuto una diagnosi di diabete. In Italia gli ultimi dati sul diabete raccolti su popolazione generale dall’Istituto Superiore di Sanità tra il 2008 e il 2012 nell’ambito della Health Examination Survey riportano nella fascia di età 35-74 anni una prevalenza di diabete dell’11 per cento negli uomini e dell’8 per cento nelle donne. Ma non mancano i diabetici che non sanno di esserlo: in questo caso sarebbero il 40 per cento degli uomini e il 30 per cento delle donne.