18 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Uno studio analizza se raggi X, Tac e simili sono cancerogeni

Ma le radiografie fanno venire il cancro?

Alla sempreverde domanda se sottoporsi agli esami a base di raggi X (o radiografie), Tac, Risonanza magnetica e altri esami per immagini possa essere causa di cancro, hanno risposto gli scienziati della Loyola University con un nuovo studio

CHICAGO ─ Raggi X (radiografie), Tac, Risonanza magnetica per immagini (MRI) e altri esami diagnostici simili possono causare il cancro? Questa domanda se la sono posti in molti. Ma, ora, per fugare ogni possibile dubbio hanno risposto i ricercatori della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine con un nuovo studio.

Niente prove
Secondo gli scienziati, la convinzione che le radiazioni come i raggi X, l’MRI e così via possano far sviluppare un cancro è vecchia e basata su un modello teorico altrettanto vecchio di decenni, che non è mai stato definitivamente dimostrato. Questo modello, chiamato «linear no-threshold» (LNT), è un modello riferito al danno fisiologico sull’organismo causato dalle radiazioni ionizzanti a basse dosi. Tuttavia, le stime di rischio si basano sulla teoria più che su prove empiriche.

Fuga dalle radiazioni
Basandosi sulle stime del modello LNT, sono ancora molti i pazienti che evitano di sottoporsi a certi esami diagnostici per paura di sviluppare un cancro. Il modello LNT, «scoraggia molte persone dall’ottenere corretti e necessari esami per immagini, il tutto in nome dell’evitare qualsiasi esposizione alle radiazioni», scrivono i ricercatori sull’American Journal of Clinical Oncology.

Oggi le cose sono diverse
La principale accusa che il dott. James Welsh e colleghi muovono al modello LNT, è che questo modello è anacronistico. Oggi il corpo umano si è evoluto, così come la capacità di riparare i danni da radiazioni a basso dosaggio che si trovano naturalmente nell’ambiente, sottolineano gli scienziati. In più, i numerosi studi risalenti a più di 70 anni esaminati dai ricercatori, mostrano che i dati riportati non supportano questo modello, per cui non sono affidabili in quanto a predizione di possibili effetti cancerogeni.

Solo alte dosi
Il modello LNT è basato su studi condotti nel lontano 1940 sui moscerini della frutta. I moscerini erano stati esposti a diverse dosi di radiazioni, e i danni causati avevano portato alla conclusione che non esiste un livello sicuro per l’esposizione a queste radiazioni. Ma queste esposizioni erano state fatte con esposizioni ad alte dosi. Un successivo studio del 2009, condotto veramente a basse dosi, ha dimostrato che il modello LNT non è più da considerare valido. Secondo gli autori dello studio, dunque, qualsiasi affermazione che basse dosi di radiazioni utilizzate nelle procedure di imaging medicale sono note per causare il cancro «devono essere vigorosamente contestate, perché servono solo per creare allarme e far del male, piuttosto che educare». Niente più paura dunque? Forse.