19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
Tutto sull’artrite reumatoide

Artrite reumatoide, 6 domande 6 risposte

Che cos’è l’artrite reumatoide, le cause, i sintomi, la diagnosi, le cure

1. Cos’è l’Artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide, da non confondere con l’artrite (acuta o cronica) o l’osteoartrosi, è una malattia definita «autoimmune», ovvero quando è la conseguenza di una reazione anomala del proprio sistema immunitario che, per così dire, fa guerra contro il suo stesso organismo. E’ altresì definita infiammatoria (in questo caso l’infiammazione è sempre una conseguenza della reazione del sistema immunitario) e cronica ad andamento degenerativo, ossia che non passa dopo poco come un qualsiasi disturbo acuto e tende a peggiorare nel tempo.

2. Quali le cause?
A tutt’oggi non si conoscono le cause reali e scatenanti di molte delle malattie autoimmuni, e dunque anche dell’artrite reumatoide. Come per altre patologie di questo genere si ipotizza una concomitanza di familiarità e predisposizioni genetiche, con influenze ambientali.

3. Quali i sintomi principali?
L’artrite reumatoide è una malattia «femmina», ovvero colpisce più le donne che gli uomini. Esordisce di preferenza tra i 35 e i 60 anni di età – ma può svilupparsi a qualsiasi età. Nel mondo sono diversi milioni le persone colpite e, soltanto in Italia, si stima siano circa 300mila.
I sintomi principali, e i primi a comparire, sono rigidità, dolori e tumefazioni alle estremità delle articolazioni: per esempio le dita di mani e piedi (e poi caviglie, ginocchia…). La rigidità, che si presenta più marcata al mattino, con l’andare delle ore – ma soprattutto con il movimento – tende a migliorare. Tuttavia, è un miglioramento fittizio, perché poi il problema si ripresenta puntuale il giorno dopo. E, in particolare, tende a peggiorare con il tempo piuttosto che a migliorare. La conseguenza, di solito, sono una vera e propria (e drammatica) deformazione degli arti.

4. Quali sono gli altri, e via via più evidenti, sintomi?
Sono diversi i sintomi che si presentano via via in caso di artrite reumatoide. Vediamoli insieme.

  • Rigidità articolare. Già citata, è uno dei primi evidenti sintomi, che devono far sospettare la possibile presenza di un artrite.
  • Arrossamento. In corrispondenza delle zone articolari colpite, spesso si evidenzia un arrossamento. E’ un fenomeno flogistico causato proprio dall’infiammazione e in cui la cute appare rossastra.
  • Tumefazione. Altro sintomo che accompagna la rigidità è la tumefazione, o edema (gonfiore) delle articolazioni sia di mani che piedi, in particolare le dita.
  • Dolore. Uno dei sintomi che spesso accompagna questa patologia è il dolore articolare, che può essere anche intenso.
  • Difficoltà di movimento. Si può provare da moderata a grande difficoltà nel compiere movimenti usuali e a sbrigare le normali faccende quotidiane: sollevare oggetti, allacciarsi le scarpe, guidare l’auto, afferrare un qualcosa.
  • Debolezza e diminuzione della forza fisica. Altro sintomo è sentire che viene meno la propria forza fisica, in maniera più o meno eclatante.
  • Dimagrimento. A causa del processo infiammatorio interno può accadere di dimagrire inspiegabilmente.
  • Cisti ossee e calcificazioni. Poiché è una malattia degenerativa, con il tempo iniziano a presentarsi delle più o meno evidenti calcificazioni e cisti ossee prominenti.
  • Deformazioni. Una conseguenza del sintomo precedente è la progressiva, drammatica e irreversibile deformazione delle articolazioni.
  • Altri sintomi. L’artrite reumatoide, purtroppo, non si limita a colpire le articolazioni, ma con il progredire della malattia vengono interessati anche i nervi periferici, l’apparato respiratorio, la vista e i reni. Altra complicazione avviene a carico del sistema cardiaco e vascolare e poi delle arterie, con casi di aterosclerosi repentina e un aumento delle morbilità e mortalità cardiovascolari.

5. Quale la diagnosi?
La diagnosi di questa patologia spesso è competenza del reumatologo: la figura medica cui dunque è bene rivolgersi quando si sospetti l’insorgere dell’artrite reumatoide. L’attività di riconoscimento e monitoraggio di questa patologia è in genere supportata da esami clinici quali la Reazione (o Tecnica) Waaler Rose, il Reuma test, le radiografie delle zone interessate. E poi l’analisi della Ves e della PCR (proteina C reattiva), l’emocromo+formula, l’azotemia creatinina e l’esame delle urine.

Come per molte delle malattie autoimmuni e degenerative, una diagnosi tempestiva, o precoce, può fare la differenza nella possibilità di trattamento e nel limitare l’invalidità.

6. Quali le cure?

  • Le cure tradizionali. L’approccio immediato di solito è farmacologico. Si interviene sull’infiammazione per mezzo di cortisonici e sul dolore per mezzo di antinfiammatori. Tuttavia questi farmaci, spesso forti, portano con sé numerosi e anche seri effetti collaterali. Per questo motivo è sempre bene limitarsi, per quanto possibile, alle sole fasi iniziali per poi decidere insieme al proprio medico un trattamento che sia il più sicuro possibile.

La seconda fase in genere prevede l’assunzione di farmaci di Fondo (o DMARDs). Questi sono basati su principi attivi con effetto immuno-soppressore.

Altra risorsa sono i farmaci biologici. Grazie ai principi attivi, questi farmaci forniscono un’azione più profonda e personalizzata sul sistema immunitario e sul paziente stesso. I farmaci biologici si sono dimostrati efficaci in particolare ne casi più resistenti.

  • Le cure naturali. Poiché, come accennato, i farmaci possono avere effetti indesiderati, sono molti i pazienti che si rivolgono alla cosiddette medicine alternative o naturali. Tra le diverse vi sono le terapie fisiche come la fitoterapia, l’omeopatia, il massaggio, la Medicina Ayurvedica, lo yoga eccetera.

In FITOTERAPIA troviamo le piante officinali con proprietà antinfiammatorie come per esempio il Ribes Nigrum, che si assume sotto forma di tintura madre. Vi è poi la Boswellia serrata (o Incenso), una resina con proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie; l’Artiglio del Diavolo, anch’esso un rimedio antidolorifico e antinfiammatorio; l’Ortica con proprietà remineralizzanti, depurative e antireumatiche. Per i consigli e la posologia rivolgersi a un erborista diplomato o un medico esperto in fitoterapia.

Nello YOGA, una postura (o asana) che aiuta è quella chiamata «Jambavat». La si assume così: in piedi con la schiena dritta, si piegano le ginocchia un po’ in avanti. Lo sguardo avanti, gli arti superiori si mettono all’altezza del cuore, piegati ad arco, come quelli di un orso. Mantenersi in equilibrio, senza sforzo, aiuta a scaricare la zona lombare e ridurre il rischio di sciatica.

L’artrite reumatoide si combatte anche a tavola, seguendo una dieta corretta e che predilige alimenti che non infiammano o combattono l’infiammazione. Per esempio, tra le spezie, è indicata la Curcuma, il cui principio attivo si è dimostrato in numerosi studi avere proprietà antinfiammatorie. Da bandire invece i cibi che favoriscono l’infiammazione come lo zucchero e gli alimenti zuccherati (anche con edulcoranti artificiali o «light»), alcool, latticini, carne rossa e insaccati. Meglio orientarsi su frutta, verdura a foglia verde e crucifere come cavoli e broccoli, pesce azzurro (ricco di acidi grassi essenziali Omega-3), frutta secca a guscio, oli vegetali spremuti a freddo e biologici. Evitare anche di fumare.