29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Cosa fare in caso di fratture del femore

Fragilità ossea, se l'osso si rompe è necessario l'intervento chirurgico?

Campagna "Stop alle Fratture" per crescita Unità di cura

ROMA. - La Fragilità Ossea, conseguenza dell'Osteoporosi Severa, ancora oggi, rimane una patologia complessa e di difficile gestione, con numeri che sorprendono. Si tratta di una patologia sistemica dell'apparato scheletrico caratterizzata da un indebolimento delle ossa che, maggiormente vulnerabili, può portare alla loro frattura. La frattura più temuta rimane proprio quella del collo del femore che, in Italia, fa registrare almeno 100.000 casi all'anno nella popolazione anziana, con netta prevalenza nelle donne (8 casi su 10). Un'incidenza destinata ad aumentare nei prossimi anni, per effetto dell'invecchiamento della popolazione: basti pensare che, nel 2040, gli over 65 raggiungeranno il 35% dell'intera popolazione italiana.

Il 72% delle pazienti fratturate non riceve le cure adeguate, mentre del restante 28% a cui vengono prescritte le terapie, ad un anno, solo il 50% aderisce alle stesse. Per questi motivi, gli specialisti e le Società scientifiche dedicate a questa patologia, stanno facendo sì che, anche in Italia, crescano la figura del Bone Specialist e delle Fragility Fracture Unit. Il Bone Specialist è la figura principe all'interno delle Fragility Fracture Unit, un team multidisciplinare creato per seguire le pazienti con frattura di femore, inserendole all'interno di un corretto Percorso Diagnostico/Terapeutico/Assistenziale (PDTA). Le Fragility Fracture Unit includono tutte le figure che sono necessarie alla cura della paziente, quale l'ortopedico e il reumatologo specialisti in osteoporosi, l'infermiere geriatrico specializzato e altre.

"E' comune pensare che, in seguito alla frattura del femore, l'intervento chirurgico sia l'unica soluzione per la paziente - spiega Paolo Falaschi, Professore di Geriatria alla Sapienza Università di Roma - Certamente, l'intervento è necessario per rimettere in piedi la paziente ma, in seguito, è necessario avviare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale adeguato alla gravità della patologia di cui stiamo parlando. Infatti, per una paziente fratturata, il rischio di andare incontro alla rifrattura del femore controlaterale è molto alta e la mortalità, in seguito al secondo evento traumatico, aumenta esponenzialmente. Per questo motivo, la Fragility Fracture Unit e il Bone Specialist sono così importanti: non solo perché è solamente attraverso una corretta diagnosi, che è possibile prescrivere una corretta terapia. Ma anche perché è necessario insegnare alla paziente a seguire un corretto stile di vita, un'appropriata dieta e metta in atto gli accorgimenti necessari ad evitare cadute. Lo sforzo nostro e delle altre figure coinvolte deve essere grande e teso a far crescere queste realtà".