Clonazione: si riparte con le cellule «travestite» da spermatozoi
Dopo 18 anni di stop riprendono le ricerche sulla clonazione. Il merito va a una ricerca italiana che ha messo a punto una nuova tecnica che utilizza cellule «travestite» da spermatozoi per ingannare l’ovulo
ROMA – Ve n’eravate dimenticati? La clonazione, di cui si era molto parlato anni fa, è rimasta ferma per ben 18 anni. Ma ora, grazie all’Università di Teramo che ha messo a punto una nuova tecnica, si riparte. Gli scienziati hanno trovato il modo di ingannare l’ovulo e convincerlo a riprogrammare delle cellule adulte, travestite da spermatozoi, e farle tornare letteralmente bambine.
Una tecnica innovativa
I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Cell Reports, riportano come il team guidato da uno dei pionieri delle ricerche sulla clonazione, dott. Pasqualino Loi, sia riuscito, seppur con grande difficoltà, a «convincere» una cellula differenziata a diventare uno spermatozoo. «E’ stata una strada piena di difficoltà: i cloni che nascevano avevano molti difetti e avevano un’alta percentuale di mortalità – ha spiegato Loi all’Ansa – Ci sono voluti dieci anni di lavoro per costringere una cellula somatica differenziata a diventare uno spermatozoo».
Come è stato possibile
Ottenere quanto i ricercatori si erano prefissati è stato possibile trasferendo una proteina chiamata «protamina» nella cellula adulta. Questa sostanza, che è prodotta nelle fasi finali di maturazione degli spermatozoi, quando introdotta nella cellula adulta li trasforma.
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