30 marzo 2023
Aggiornato 20:30
Carne e cancro

Ora mangiare carne uccide i reni

Ancora sulla carne e il rischio di cancro. Dopo la bagarre scatenata da una semplice constatazione dell’Oms, ora un nuovo studio suggerisce che la carne, specie se cotta ad alte temperature, è legata a un elevato rischio di cancro del rene

TEXAS – Ancora si sente l'eco della bagarre provocata dalla pur semplice constatazione dell’Oms che un elevato consumo di carne può favorire lo sviluppo del cancro, che un nuovo studio dell’Università del Texas MD Anderson Cancer Center suggerisce che la carne cotta ad alte temperature è legata a un elevato rischio di cancro del rene.

Cancro? Dipende
Posto che il rischio cancro si ritiene sia un qualcosa di più complesso che non il semplice mangiare carne, ma più spesso il risultato di tutta una serie di fattori e combinazioni di questi, è chiaro che ci sono fattori che possono essere più influenti di altri. Se dunque la «minaccia» cancro è ovunque – per cui per assurdo per non rischiare bisognerebbe anche smettere di respirare – è ovvio che uno stile di vita corretto può abbassare in modo significativo il rischio. Ma torniamo alla carne.

Carne e cancro, dipende anche dalla cottura
Quello che hanno appurato i ricercatori texani guidati dalla dott.ssa Stephanie Melkonian, è che a far aumentare in modo significativo il rischio di cancro del rene è la carne cotta a temperature elevate. Tra questa: la carne cotta al barbecue, quella impanata e fritta. Detto tipo di cottura aumenta di fatto il rischio di sviluppare il carcinoma a cellule renali (RCC), cosa che avviene attraverso l’assunzione di composti cancerogeni sviluppati da determinate tecniche di cottura. A esserne più a rischio, poi, sarebbero gli individui con mutazioni genetiche specifiche, più sensibili ai composti dannosi creati durante la cottura ad alte temperature.

Un cancro piuttosto comune
Il carcinoma a cellule renali è la forma più comune di cancro del rene. Secondo l’American Cancer Society, la malattia viene diagnosticata in oltre 60mila nuovi pazienti all’anno, di cui circa 14mila muoiono. Tra i colpevoli di questo costante aumento di casi, gli esperti mettono la dieta occidentale, con il suo elevato consumo di carne. Tuttavia, sottolinea Melkonian, non è sempre stato chiaro perché mangiare più carne eleva il rischio di cancro.

Colpa dei mutageni
Gli scienziati ritengono che una possibile causa potrebbe essere l’ingestione di mutageni creati dalla cottura, composti dannosi che si formano quando la carne è cotta in un certo modo. Questo tipo di cottura è noto per indurre la formazione di sostanze cancerogene, tra cui 2-ammino-1-metil-6-fenil-imidazo (4,5-b), piridina (PhIP) e ammino-3,8-dimethylimidazo (4,5-f), quinoxaline (MeIQx). «Abbiamo trovato un elevato rischio di RCC associato sia all’assunzione di carne che di mutageni derivati dalla cottura – ha commentato il dott. Wu Xifeng, professore di Epidemiologia e autore senior dello studio – suggerendo un effetto indipendente dei mutageni della carne cotta sul rischio RCC». In particolare, i risultati mostrano che i pazienti con cancro del rene hanno consumato più carne rossa e bianca rispetto agli individui sani. Inoltre, i ricercatori hanno identificato un 54% di aumento del rischio associato con l’assunzione di PhIP e un quasi raddoppio associato con l’assunzione di MeIQx. Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista Cancer.