19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Coperture vaccinali drammaticamente in calo

Perché dobbiamo vaccinare i nostri figli

Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, avverte che la copertura vaccinale nel nostro Paese è al limite della soglia di sicurezza. E' urgente l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale

ROMA – Le coperture vaccinali sono in costante calo. Un fenomeno che, secondo il Presidente dell’ISS dott. Walter Ricciardi, assume connotati preoccupanti con risvolti che possono divenire drammatici. Urge l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale proposto da Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità e Agenzia Italiana del Farmaco al Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane.

Un calo preoccupante
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, e pubblicati dal Ministero della Salute, il tasso di vaccinazioni è al di sotto degli obiettivi minimi previsti dal precedente piano. Si è riscontrata una diminuzione al di sotto del 95% delle vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. una percentuale che scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia: qui la copertura è del 86%, diminuendo di oltre 4 punti percentuali.

Gravi conseguenze
Gli esperti ritengono che il costante peggioramento di questa situazione rischia di avere gravi conseguenze, sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso. Di conseguenza aumenta il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo.

Fare chiarezza
I cittadini possono essere influenzati dai dubbi. Per questo motivo, ricordano all’ISS, gli operatori sanitari devono essere in grado di far comprendere che la mancata vaccinazione crea un rischio enormemente più alto rispetto a quello temuto di eventuali effetti collaterali. E’ inammissibile – sottolinea il dott. Ricciardi – che un operatore sanitario pubblico, in scienza e coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei vaccini, di un atto che ha anche un valore etico per la tutela della salute pubblica. In questo senso è necessaria una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari, ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso. Se oggi è possibile avanzare dubbi sull’opportunità di una campagna vaccinale è perché si è probabilmente persa la memoria storica delle epidemie e della mortalità infantile. Intere generazioni sono infatti state falcidiate prima che fossero scoperti vaccini e antibiotici. Spetta agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale per primi ristabilire questa memoria e difenderla dalle campagne denigratorie che mettono a rischio la salute di tutti e perciò il valore più alto del loro lavoro quotidiano, conclude il dott. Ricciardi.