Italia, un Paese di ubriaconi
Allarmanti i risultati dell'ultimo report dell'Istat sull'uso di alcool nello Stivale: scende il consumo giornaliero, ma aumenta quello fuori pasto, specialmente nei locali notturni. E otto milioni di italiani bevono più delle quantità raccomandate
ROMA (askanews) - Nel 2014 sono 34 milioni e 319 mila le persone di 11 anni e più che hanno dichiarato di avere consumato almeno un tipo di bevanda alcolica nell'anno; di queste, circa 12 milioni bevono quotidianamente. È quanto emerge dal report dell'Istat su uso e abuso di alcol in Italia. Molto elevate sono le differenze di genere: consuma alcol almeno una volta l'anno il 76,6% degli uomini contro il 50,2% delle donne. Per gli uomini e le donne, il vino è la bevanda alcolica più diffusa, seguita da birra e altri alcolici. Il consumo di alcol riguarda soprattutto gli adulti; tra i 25 e i 74 anni quasi tre persone su quattro dichiarano di aver consumato alcol almeno una volta nell'anno. Tra gli uomini la quota è superiore all'80%, mentre tra le donne non raggiunge il 63%. Fra i giovani di 11-15 anni ha assunto alcolici negli ultimi 12 mesi il 10,1% dei maschi e l'8% delle femmine. Già a partire dai 18-19 anni i valori di consumo si avvicinano a quelli della media della popolazione: nel caso delle ragazze sono più elevati (53%) del valore medio relativo alla popolazione femminile. Il consumo giornaliero cresce fortemente all'aumentare dell'età: tra i minorenni riguarda l'1,5% dei maschi e lo 0,3% delle femmine, cresce poi progressivamente e raggiunge il massimo tra le persone di 65 anni e più, con percentuali pari al 52,1% per gli uomini e al 18,1% per le donne.
Più vino che birra
I consumatori giornalieri di alcol scelgono prevalentemente il vino: lo bevono il 29,8% degli uomini e il 10,3% delle donne. Per la birra le percentuali scendono, rispettivamente, al 7,6% e all'1,4%. Residuale è il consumo degli altri tipi di alcolici (1,1% dei maschi e 0,2% delle femmine). Il consumo di alcol nell'anno è più forte nel Centro-nord, soprattutto nel Nord-est (67%), in particolare tra i maschi (78,3%). In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel Nord del 23,7%. Rispetto al 2013, si osserva nel Nord-est una diminuzione di quasi due punti percentuali nel consumo di alcol nell'anno (da 68,7% a 67%), e di tre punti percentuali al Centro (da 65,5% a 62,3%). Nell'Italia meridionale si registra, invece, un riduzione di 1,8 punti percentuali nel consumo di alcol giornaliero (da 22,1% a 20,3%). Considerando l'ampiezza demografica dei comuni, la quota di consumatori nell'anno è più elevata nei comuni centro e periferie dell'area metropolitana e nei comuni con più di 50.000 abitanti (circa il 64%). Nei comuni fino a duemila abitanti è, invece, più alta la percentuale dei consumatori giornalieri (24,9%). Rispetto al 2013, si riducono in misura significativa sia la quota di consumatori nell'anno sia quella di consumatori giornalieri nei comuni con più di 50.000 abitanti (rispettivamente da 66,8% a 63,5% e da 23,7% a 21,3%). Ancora, tra le persone di 25 anni e più, la quota di consumatori di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio conseguito. Ciò avviene soprattutto per le donne: tra quelle con licenza elementare consuma alcol il 39,4%, quota che sale al 68,9% fra le laureate. Le differenze di genere, pur permanendo, diminuiscono all'aumentare del titolo di studio, anche a parità di età. Andamento inverso ha, invece, il consumo quotidiano, che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, sia per gli uomini che per le donne.
Aumenta il consumo fuori pasto
Cresce il consumo di alcol occasionale e fuori dai pasti, scende quello giornaliero. Nel 2014, beve alcolici il 63% delle persone di 11 anni e più. Tale quota diminuisce leggermente nel confronto con l'anno precedente (63,9%) ma il calo è consistente rispetto al 2005 (69,7%). In netto calo il consumo di alcol giornaliero: tra il 2005 e il 2014 la quota di chi consuma bevande alcoliche tutti i giorni scende dal 31% al 22,1%. Si registra, invece, un aumento di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%). Il modello tradizionale di bere vino durante i pasti decresce soprattutto tra le donne: le consumatrici giornaliere passano da circa 4 milioni 790 mila nel 2005 a circa 3 milioni 130 mila nel 2014 (con un calo del 34,6%, contro il -21,7% dei maschi). Nello stesso arco di tempo aumentano, quasi esclusivamente fra gli uomini, i consumatori occasionali di alcol (dal 36,9% del 2005 al 42,8% del 2014). Le consumatrici di bevande alcoliche fuori dei pasti passano da circa 4 milioni a 4 milioni 650 mila (+15,9%), i consumatori da circa 9 milioni 350 mila a 10 milioni (+6,8%). I cambiamenti nelle abitudini a distanza di 10 anni sono diffusi in tutte le fasce d'età, ma in maniera differenziata. Tra i giovani fino a 24 anni e tra gli adulti 25-44enni a diminuire di più sono i consumatori giornalieri; tra gli adulti di 45-64 anni e gli anziani over 65 aumenta principalmente il numero di consumatori occasionali e, specialmente tra le donne, il numero di consumatrici di alcol fuori pasto. I cambiamenti nel consumo di alcol riguardano anche il tipo di bevande consumate. Fra gli uomini diminuisce sia il numero di quanti consumano solo vino e birra sia la quota di chi beve anche altri alcolici come aperitivi, amari e superalcolici. Fra le donne, invece, è stabile la percentuale di chi assumee anche altri alcolici e si riduce il numero di coloro che bevono solo vino e birra. I cambiamenti nel tipo di bevanda consumata hanno riguardato prevalentemente i giovani e gli adulti fino a 44 anni. Va segnalata una crescita del consumo di altri alcolici tra le donne (fascia di età 18-44 anni) e tra gli adulti over 45 di altri alcolici uniti a vino e birra. Spesso il consumo di altre tipologie di alcolici come aperitivi, amari e superalcolici ha un carattere più occasionale e avviene fuori dai pasti.
Otto milioni di italiani bevono troppo
Nel 2014, sono 8 milioni e 265 mila le persone di 11 anni e più che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking), di cui 5 milioni e 955 mila maschi e 2 milioni 310 mila femmine. Rispetto al 2013, si registra una lieve diminuzione dei consumatori a rischio sul totale della popolazione, dal 15,9% al 15,2%. Il consumo abituale eccedentario riguarda il 15,5% degli uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne. Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% uomini e l'8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (il 22% dei maschi e l'8,7% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente il 21,5% e il 17,3%). Nelle classi di età anziane il tipo prevalente di comportamento a rischio è pressoché coincidente con un consumo abituale di vino soprattutto durante il pasto, che supera però le quantità raccomandate (59,6% degli uomini e 83,1% delle donne). La presenza molto elevata di anziani tra i consumatori non moderati va anche messa in relazione con la possibile non conoscenza da parte di questo segmento di popolazione della quantità di alcol da consumare senza incorrere in rischi per la salute (per la popolazione di 65 anni e più già una quantità di 2 o più unità è considerata a rischio). È comunque importante, spiega l'Istat, sottolineare il trend in discesa che si osserva nella quota di popolazione over65 con un consumo abituale eccedentario di bevande alcoliche (più di 1 unità al giorno). Infatti, tra il 2003 e il 2014 tale quota passa dal 49,8% al 37,2% per gli uomini e dal 13% all'7,8% per le donne. Oltre agli anziani, anche i giovani di 18-24 anni rappresentano un segmento di popolazione in cui è elevata la diffusione di comportamenti a rischio; in particolare il binge drinking coinvolge il 21% dei maschi e il 7,6% delle femmine. Questa modalità di consumo è ormai consolidata in questa fascia di popolazione e rappresenta la quasi totalità dei comportamenti di consumo non moderati. Se si considerano i giovanissimi di 11-17 anni, la quota di quanti hanno un comportamento non moderato nel consumo di bevande alcoliche è pari a 19,4%. Anche in questa fascia di età si osservano differenze di genere, ma meno evidenti che nel resto della popolazione (le percentuali rilevate sono pari al 21,5% per i maschi e al 17,3% per le femmine). Tra gli 11-17enni, il 4,3% è maggiormente a rischio perché ha un consumo giornaliero di bevande alcoliche, oppure l'abitudine al binge drinking o un consumo fuori pasto almeno settimanale; il 15,1% ha un consumo più occasionale (beve almeno una bevanda alcolica nell'anno o ha un consumo fuori pasto occasionale). Tuttavia, va sottolineato che tra i ragazzi di questa fascia d'età anche il consumo di una sola bevanda alcolica durante l'anno viene considerato a rischio per la salute. L'abitudine al binge drinking riguarda l'1,3% degli 11-17enni, con valori sovrapponibili tra maschi e femmine; le ubriacature raggiungono invece, già tra i 16-17enni, livelli pari a quelli medi della popolazione (6,1%).
Dove si beve di più
L'abitudine da parte dei genitori ad avere almeno un tipo di comportamento a rischio nel consumo di bevande alcoliche sembra influenzare il comportamento dei figli. E alcuni comportamenti non moderati nel consumo di alcolici risultano più diffusi tra chi frequenta abitualmente (più di 12 volte nell'anno) discoteche e luoghi in cui si balla. Pur non potendo affermare la contemporaneità dei comportamenti, si osserva che tra chi frequenta assiduamente (più di 12 volte nell'anno) le discoteche la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo non moderato è nettamente più alta. Tra i maschi si arriva al 40,2% (rispetto al 20,7% di chi non va in discoteca) mentre tra le donne le quote sono, rispettivamente, del 21,3% e del 6,6%. Il fenomeno riguarda soprattutto i giovani e gli adulti fino a 44 anni. Tra i giovani di 18-24 anni di sesso maschile che vanno abitualmente in discoteca, il 39,9% ha l'abitudine al binge drinking (contro l'11,4% di quelli che non ci vanno) e il 17,9% delle donne (contro il 2,4%). Comportamenti di consumo non moderato più elevati si osservano anche tra coloro che si recano 12 o più volte all'anno ad assistere a concerti di musica o spettacoli sportivi, soprattutto per quanto riguarda il binge drinking; quest'ultima abitudine riguarda il 21,1% delle persone che assistono 12 volte o più nell'anno a un concerto e il 13,5% di chi partecipa con maggiore frequenza a spettacoli sportivi, contro il 4,8% e il 4,4% di coloro che, rispettivamente, non svolgono queste attività. Anche in questo caso Il fenomeno coinvolge soprattutto i giovani e gli adulti fino a 44 anni.