Cancro al seno, rischio recidiva se il peso aumenta dopo la chemio
Una paziente su due che prende sei chili al termine della terapia va incontro a una recidiva, aprescindere dalle condizioni di partenza. Non importa quindi essere normopeso o obesi al momento della diagnosi. Né, tantomeno, perdere chili in seguito. Questi i risultati dello studio condotto all'ospedale Perrino di Brindisi. Attività fisica e dieta fondamentali per evitare le ricadute
VIENNA - L'aumento di peso non aiuta le donne che sono state colpite da tumore del seno: una paziente su due che guadagna almeno sei chili al termine della terapia va incontro a una recidiva, aprescindere dalle condizioni di partenza. Non importa quindi essere normopeso o obesi al momento della diagnosi. Né, tantomeno, perdere chili in seguito. Questi i risultati dello studio condotto all'ospedale Perrino di Brindisi, presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (European Society of Medical Oncology), che si chiude oggi a Vienna.
«Abbiamo considerato l'Indice di Massa Corporea (IMC) di 520 donne con una diagnosi precoce di tumore al seno - spiega Saverio Cinieri, della Breast Unit dell'ospedale pugliese e membro del consiglio direttivo nazionale dell'Aiom, l'associazione italiana di oncologia medica - La scoperta è importante: due punti di aumento dell'IMC determinano un incremento esponenziale del rischio di recidiva, portandolo al 52%. La percentuale invece si attesta al 34% se l'incremento dell'IMC è inferiore a due punti».
Nello studio non sono stati riscontrati casi significativi di protezione dalle ricadute con una perdita di chili. Sembra che il corpo reagisca soltanto, tra l'altro in maniera negativa, quando si verifica un incremento ponderale. Diventa quindi fondamentale controllare con estrema attenzione il peso di queste pazienti, regolando la loro dieta e prescrivendo esercizio fisico che sia correlato allo stato di forma.
Si stima che nel 2012 verranno diagnosticati in Italia circa 46.000 nuovi casi di tumore alla mammella, che rappresenta ancora la prima causa di morte per carcinoma nelle donne, con circa 13.000 decessi all'anno. Considerando le frequenze nelle varie fasce d'età, il tumore della mammella è il più frequentemente diagnosticato tra le donne nella fascia d'età 0-49 anni (41%), in quella compresa tra 50 e 69 anni (35%), e in quelle di età superiore a 70 anni (21%). Se scoperta nelle fasi iniziali, è una neoplasia che presenta alti tassi di guarigione, in costante crescita nel tempo: a 5 anni dalla diagnosi è vivo l'87% delle pazienti. Complessivamente in Italia vi sono circa 522mila donne (stima per il 2006) con una diagnosi di tumore al seno, pari al 41,6% di tutte quelle che convivono con una pregressa diagnosi di cancro e al 23% di tutti i lungo-sopravviventi (uomini e donne).
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