1 settembre 2025
Aggiornato 03:30
«Maggie Goes on a Diet»

A dieta a 14 anni, i medici USA protestano

Il libro per ragazzi da 6 a 12 anni uscirà in ottobre. L'insoddisfazione per il proprio corpo è uno dei rischi maggiori di disordini alimentari

NEW YORK - Non è ancora uscito in libreria, ma Maggie Goes on a Diet è già stato bocciato dai medici negli Stati Uniti. Il libro scritto per ragazzi dai 6 ai 12 anni racconta la storia di Maggie, 14 anni, che diventa una star della squadra di calcio della sua scuola dopo aver perso peso. La copertina del libro la mostra davanti allo specchio, sovrappeso, con in mano un vestito rosa di parecchie taglie più piccole della sua, e l'immagine che vede riflessa è quella di una Maggie più magra.

Pubblicato da Barnes&Nobles, il libro uscirà in libreria a ottobre. Scritto con l'intento di combattere la crescente obesità tra i ragazzi americani con meno di 12 anni, 'Maggie Goes on a Diet' è finito però sotto accusa perchè non rispecchierebbe «quello che succede nella vita reale dei ragazzi», secondo Joanne Ikeda, nutrizionista dell'Università Berkeley della California.
L'insoddisfazione per il proprio corpo è uno dei rischi maggiori di disordini alimentari che i ragazzi possono portarsi avanti fino all'età adulta», ha detto Ikeda, citata dall'Abc. Inoltre modelli come quello di Maggie, ha aggiunto, possono perpetuare l'idea che «se non sei come Cenerentola, sei una fallita». «Non vorrei che un bambino leggesse questo libro, perchè potrebbe provare a seguirlo e fallire. Cosa ne sarebbe poi della sua autostima?», ha aggiunto.

Troppa fantasia in cucina? Dieta a rischio - Secondo ogni buon dietologo bisognerebbe evitare di mangiare sempre lo stesso cibo, mentre sarebbe buona regola aumentare la varietà della propria alimentazione. Eppure, secondo uno studio americano riportato sull'American Journal of Clinical Nutrition, mangiare sempre la «stessa minestra» potrebbe essere una soluzione, anche se un po' forzata e molto rischiosa, per tagliare i chili di troppo. La ricerca ha, infatti, confermato quanto il senso comune già conosce: la varietà di cibi induce a mangiare di più e questo, alla fine, moltiplica l'apporto calorico. Al contrario, il consumo monotono dello stesso cibo si accompagna a un effetto assuefazione che riduce la fame.
Lo hanno sperimentato, come ipotesi per la cura dei grandi obesi, ricercatori Usa arruolando due gruppi composti da 16 persone obese e 16 con peso normale e somministrando due diversi regimi alimentari che prevedevano una rotazione di alimenti quotidiana o settimanale. In più, per ogni compito affidato ai partecipanti e portato a termine era concesso il consumo di un piatto di maccheroni al formaggio. Il risultato? Il gruppo con la dieta monotematica ha consumato solo 30 calorie in più a settimana, quello con la dieta più varia ne ha assunte ben 100 in più.