27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Con la donna prima, durante, e dopo la gravidanza

Il percorso nascita dell’Ausl di Forlì

Accedere a tale opportunità, rivolta alle donne e alle coppie in dolce attesa, è semplice, basta contattare il numero verde 800533116

FORLI' - Con la donna prima, durante, e dopo la gravidanza. Il percorso nascita, previsto nel piano sanitario regionale 1999/20001 e realizzato a Forlì grazie a un accordo di programma fra Comuni del comprensorio, Azienda Usl e associazioni del terzo settore operanti nel sociale, tutela, infatti, la maternità a 360° gradi, con una serie di servizi che spaziano dalle visite pre-parto all’assistenza nel puerperio.
Accedere a tale opportunità, rivolta alle donne e alle coppie in dolce attesa, è semplice, basta contattare il numero verde 800533116, oppure telefonare o presentarsi personalmente al Consultorio. Il consiglio è eseguire il primo controllo entro l’8°-9° settimana di gravidanza. Dopo un primo incontro, in cui viene spiegato, da parte di un’ostetrica, il senso complessivo del percorso nascita e sono accolte eventuali richieste specifiche, si definisce il piano assistenziale di presa in carico e si fissa il primo appuntamento. Complessivamente, ne sono previsti otto: nel caso di gravidanze a basso rischio, tre saranno con ginecologo e ostetrica e i restanti cinque solo con quest’ultima, mentre per le gravidanze a rischio saranno sempre presenti entrambe le figure professionali. Nel 2010, il Consultorio familiare dell’Ausl di Forlì, diretto dalla dott.ssa Nancy Inostroza, ha preso in carico in tutto 802 nuove gravidanze, di cui 405 nella sede di Forlì e 234 nello spazio stranieri, presente all’interno di quest’ultima. Nell’ambito del percorso sono state effettuate 2.517 visite ginecologiche, e 1.406 ecografie ostetriche. Da ricordare, che sia le visite sia le ecografie – quella del primo trimestre, la morfologica, e quella del terzo trimestre – sono gratuite. Complessivamente, nel corso dell’ultimo anno, il Consultorio familiare dell’Ausl di Forlì ha seguito 7.664 donne, per un totale di 17.278 accessi, erogando 34.060 prestazioni. Al solo Consultorio di Forlì, in via Colombo, si sono rivolte 4.917 donne, mentre lo spazio stranieri, al suo interno, ne ha accolte 707.

Il percorso, diretto a garantire un’assistenza di qualità, non si limita, comunque, ai soli aspetti sanitari ma offre anche occasioni dedicate ai futuri genitori per prepararsi alla nascita e affrontare emozioni, difficoltà, dubbi propri di questo evento. Il corso, che si tiene al Centro Famiglie di viale Bolognesi e nella palestra dell’ospedale»Morgagni-Pierantoni», prevede il pagamento di un ticket, è strutturato su 10 incontri ed è condotto da ostetrica, educatore, psicologo e pediatra. L’iscrizione va formalizzata entro la 20° settimana. Nel 2010 sono stati organizzati 28 «Gruppi Cicogna», così viene chiamato il corso, per un totale di 791 iscritti, di cui 347 uomini e 444 donne. Dal momento che tali iniziative vengono frequentate soprattutto da donne italiane di status sociale medio-alto mentre le immigrate, che ne avvrebbero particolarmente bisogno, faticano ad accedervi, nei mesi scorsi, a Galeata, è stato attivato un corso sperimentale di preparazione alla nascita rivolto, in particolare, alle mamme straniere in dolce attesa.
All’interno del percorso, dal 2007, l’U.O. di Anestesia e Rianimazione, in collaborazione con l’U.O. di Ostetricia-Ginecologia offre a tutte le donne che lo desiderino la possibilità di partorire in analgesia epidurale. La percentuale di parti senza dolore sul totale dei parti naturali, esclusi quindi i cesarei, è passata dal 17-18% del primo anno di attività all’attuale 20,6%, avvicinandosi sempre più all’obiettivo del 25%, indicato nelle linee guida del Ministero della Sanità. La pratica del parto in epidurale prevede la disponibilità, su chiamata, 24 ore su 24, nell’area di ostetricia, di un anestesista. Quest’ultimo, oltre alle tradizionali funzioni di supporto per le pratiche anestesiologiche e rianimatorie del settore, può fornire l’analgesia farmacologica da parto sia a tutte le signore partorienti che lo abbiano richiesto, dopo opportuno percorso preparto, sia in tutti i casi in cui le esigenze cliniche lo prevedano.

Nemmeno dopo il parto la donna rimane sola. Il percorso prevede infatti un supporto domiciliare una volta che le madri hanno fatto ritorno a casa. In questo modo, s’intende aiutare la donna nell’allattamento e nel primo accudimento, cercando di facilitare la relazione mamma-bimbo. Tuttavia, si cerca anche di rilevare eventuali segnali di depressione materna o rischio sociale, per attivare il prima possibile i servizi di aiuto. A questo riguardo, è in corso di sperimentazione a Forlì un progetto relativo ai disturbi emozionali in gravidanza: se la donna manifesta già in gravidanza segnali di difficoltà, viene presa subito in carico da un’equipe multidisciplinare. Nel 2010, sono state effettuate 1.064 prime visite domiciliari, di cui 300 a donne straniere, soddisfando tutte le richieste ricevute. Tale opportunità viene offerta a tutte le madri al momento della dimissione dall’ospedale; per accettare, è sufficiente firmare un consenso informato, poi ostetriche dell’U.O. Salute Donna e assistenti sanitarie e infermiere della Pediatria di Comunità contatteranno telefonicamente per fissare l’appuntamento. Da ottobre, nell’ambito degli interventi a favore del puerperio, è attivo un nuovo progetto, «Spazio primi giorni», rivolto alle neomamme in difficoltà nell’allattamento e nell’accudimento del piccolo. In questo spazio, è possibile confrontarsi con un’osterica, un’assistente sanitaria o un’operatrice del percorso nascita, rivolgendosi al Centro Famiglie di viale Bolognesi, tutti i lunedì, dalle 15 alle 17, e i giovedì dalle 10.30 alle 12.30. L’accesso è libero e il servizio gratuito. Iniziative consolidate sono, invece, «Mondopapà», incontro mensile, il sabato mattina, dedicato ai papà e ai loro figli, entro i 12 mesi, e il «Gomitolo», spazio pomeridiano per adulti e bambini sino ai 24 mesi. Il Centro Famiglia organizza poi da tempo i «Gruppi primo anno», per genitori con neonati interessati a scambiarsi esperienze e opinioni.

All’interno dell’attività consultoriale, esiste un apposito iter per le donne intenzionate ad interrompere la gravidanza, definito in un protocollo siglato nel 2007 fra Comune di Forlì, Ausl di Forlì e Consulta delle famiglie (della quale fanno parte associazioni di volontariato laiche e cattoliche) del Comune di Forlì. Anche in questo caso, la donna viene accompagnata da operatori sociali e sanitari dal momento della decisione sino all’intervento in ospedale o alla maturazione di un’altra scelta. Dopo l’accesso al Consultorio, a tutte viene proposto un colloquio, facoltativo, con l’assistente sociale. Se la donna rifiuta, può fissare direttamente l’appuntamento per la visita ginecologica e l’ecografia. Per le donne straniere che ne abbiano bisogno, è possibile l’intervento di una mediatrice culturale. Inoltre, è disponibile materiale informativo, in più lingue, (opuscolo «Siamo con te nella gravidanza»), diretto a illustrare le risorse istituzionali e del privato sociale attivabili al fine di proseguire la gravidanza e rimuovere gli ostacoli di tipo socio-economico. Dal febbraio 2007 a tutto il 2009, 599 donne si sono avvalse di tale opportunità e, di queste, 44 hanno scelto liberamente di proseguire la gravidanza. In questo caso, vengono poi messe in contatto, qualora lo desiderino, con operatori del privato sociale per usufruire di specifici percorsi di aiuto. Da sottolineare che, a chi presenta uno stato di sofferenza, difficoltà o confusione circa la decisione da prendere, oppure nel caso di Ivg ripetuta, viene offerto un percorso di aiuto con la psicologa del Consultorio. Nel 2010, sono 306 le donne che hanno richiesto l’interruzione volontaria di gravidanza, in calo rispetto alle 332 del 2009.