28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Salute

I nemici degli occhi

Intervista con il Prof. Mario Stirpe, il quale spiega quali accorgimenti usare per evitare i danni visivi

La cosa che terrorizza di più gli umani è la perdita della vista. Ma per ignoranza o per trascuratezza pochi osservano quelle misure di prevenzione per evitare i danni visivi. Abbiamo intervistato il Prof. Mario Stirpe, noto oftalmologo e Presidente della Fondazione Bietti, il quale afferma: «Le principali cause di cecità legale, a maggior impatto socio-economico, nel mondo occidentale, sono rappresentate dalla degenerazione maculare legata all’età e nella retinopatia diabetica.

La degenerazione maculare legata all’età è un’affezione che colpisce il centro della retina (macula) sede della visione distinta. Si presenta in due forme: atrofica e neovascolare (o essudativa).
Riconosce i suoi principali fattori di rischio nell’età (tendenza della malattia ad aumentare con l’aumento dell’età media della popolazione), nello stress ossidativo dei tessuti retinici indotto dall’azione delle radiazioni UV (luce solare), nel fumo di sigaretta, nell’ipertensione arteriosa e in una condotta alimentare priva di sostanze ad azione antiossidante contenute prevalentemente nelle verdure a foglia verde e nella frutta. Nell’ambito della prevenzione la condotta migliore da consigliare alle nuove generazioni è il controllo delle malattie vascolari, l’astensione dal fumo di sigaretta, la protezione con occhiali da sole e una dieta ricca di sostanze antiossidanti.
Attualmente, nelle forme conclamate, le terapie si avvalgono principalmente del trattamento laser fotocoagulativo e della terapia fotodinamica.

Nelle forme neovascolari, il futuro prossimo della ricerca, a cui la Fondazione G.B. Bietti partecipa attivamente a livello internazionale, è orientato verso lo sviluppo di nuove terapie basate sull’utilizzo di iniezioni intravitreali e parabulbari di farmaci antiangiogenici, mentre nel futuro remoto si guarda anche all’applicazione della genetica.
Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue che porta ad alterazioni patologiche della normale funzione del microcircolo vascolare.
La frequenza del diabete mellito sta aumentando in modo drammatico e si calcola che il numero dei pazienti diabetici raddoppierà nel corso dei prossimi anni. La retinopatia diabetica è la complicanza oculare più frequentemente prodotta dal diabete mellito.
Solo 20 anni fa nella casistica della Fondazione Bietti si osservavano prevalentemente retinopatie diabetiche all’ultimo stadio, trattabili soltanto chirurgicamente. Successivamente grazie all’informazione ed alla prevenzione (terapia laser e gestione interdisciplinare) si è giunti ad una riduzione significativa del danno visivo e delle complicanze in generale.
La medicina non può fare miracoli, ma si è visto che per il mantenimento di questo progresso è necessario seguire programmi di screening atti ad individuare i pazienti a rischio di complicanze invalidanti, evitando diagnosi tardive e trattamenti meno efficaci. Il cammino è ancora lungo, molti problemi sono stati risolti, altri sono in via di risoluzione.»

Chi è il Prof. Stirpe
Allievo del Prof. Giovanbattista Bietti
Conseguita la specializzazione, si è dedicato con il Dr. Stallard a Londra, allo studio della terapia di un grave tumore dei bambini, il retinoblastoma, acquisendo esperienza in una tecnica innovativa basata sull’utilizzazione di contenitori di cobalto. Tecnica che egli stesso ha introdotto nelle Università di Roma.
Tra la seconda metà degli anni ’60 ed i primi del ’70 ha percorso rapidamente i primi stadi della carriera universitaria essendo nominato primo assistente quindi aiuto del Prof. G.B. Bietti e conseguendo la docenza in oftalmologia.
Nel 1972 veniva nominato direttore del Centro Diagnostico e Chirurgico per le malattie della retina presso il Dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Roma.
Da quel momento si è dedicato particolarmente alla studio delle malattie della retina facendo parte del gruppo di ricercatori riunitisi nell’Università di Miami. Gruppo che negli anni successivi ha diffuso nel mondo nuove tecniche chirurgiche che hanno permesso di risolvere numerose complicazioni della retina che fino a quel momento erano causa di cecità.
Nel 1982 ha dato vita alla Fondazione G.B.Bietti per lo studio e la ricerca in Oftalmologia. Fondazione che per le sue attività ha presto ricevuto il riconoscimento giuridico della Presidenza della Repubblica.
La Fondazione è particolarmente impegnata nell’organizzazione di studi multicentrici e fin dal Febbraio 2005 ha ottenuto il riconoscimento di «Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – IRCCS». Molti Oftalmologi provenienti dalla Fondazione dirigono oggi i Dipartimenti di Oftalmologia di numerosi Ospedali Italiani e molti altri Dipartimenti di Oftalmologia sono stati riorganizzati ed anche creati con l’aiuto della Fondazione.
Nel Settembre 2001, per l’attività scientifica svolta in campo internazionale, è stato eletto «guest of honor» dell’American Academy of Ophthalmology.
Nell’anno 2002 è stato chiamato a far parte della Commissione di Controllo Internazionale per la ricerca scientifica per le terapie di una delle maggiori cause di ipoveggenza nel mondo, la degenerazione maculare senile e miopica.
E’ membro delle più prestigiose Società Oftalmologiche Internazionali; è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, ha organizzato 5 Congresso Internazionali di Oftalmologia; è editore di 3 volumi che hanno avuto diffusione internazionale. E’ al momento Presidente della Fondazione G.B.Bietti di Roma per lo studio e la ricerca in Oftalmologia, oggi particolarmente impegnata nell’istituzione di nuovi centri internazioni per la ricerca scientifica.