Longevità: E’ davvero possibile un futuro da millenari?
Le stime di un uomo millenario fanno scuotere il capo ad uno dei nostri più validi geriatri, il dottor Roberto Bernabei
D’accordo, stando al recente studio scientifico che la metà dei bambini nati nel 2009 potrebbe vivere cento anni ma è davvero possibile che in un «futuro non troppo distante» la vita dell’uomo, grazie ai progressi della scienza, potrebbe allungarsi da un «minimo di 130 anni addirittura ad un massimo di cinque millenni», secondo le previsioni che furono fatte da Aubray de Grey, biogerontologo presso l’Università di Cambridge?
Le stime di un uomo millenario avanzate ad una Conferenza Internazionale contro l’invecchiamento svoltasi a Kensington, fanno ancora oggi scuotere il capo ad uno dei nostri più validi geriatri, il dottor Roberto Bernabei, presidente eletto della Società italiana di Gerontologia e Geriatria e membro del Consiglio Superiore di Sanità: «Non c’è alcun dato valido per sostenere una simile tesi.»- afferma Bernabei - «Non esistono produzioni scientifiche che autorizzino promesse di immortalità. Ogni tanto c’è chi se ne esce con affermazioni del genere tirando in ballo l’ormone della crescita, il DHEA, la melatonina etc. E’ sempre Faust! ».
Anche per il nostro geriatra, come per Robert Goldman dell’Accademia americana anti-invecchiamento, la medicina anti-age non è una pillola magica, una pozione o un rimedio di breve termine, ma rappresenta un approccio scientifico dettagliato e complesso. «I progressi della scienza ci hanno portato ad abbattere taluni fattori di rischio e così ci è consentito di vivere di più. C’è stata la compressione della morbidità: meno ammalati e quindi più vita. Si può arrivare oggi ai 100, ai 105 anni ma non a 188»- sostiene Bernabei. Ed è rilevante, a suo parere, che gli over 65 attuali non siano paragonabili a quelli del passato. «Sono in buona salute e sostanzialmente indipendenti», secondo la fotografia scattata dal Censis. Le differenze tra le diverse fasi della terza età sono tuttavia consistenti perché gli over 85 soltanto nel 29% dei casi sono in grado di fare tutto da soli.
«Il vero problema di oggi è la disabilità di una larga fascia di senior» è il parere di Bernabei. Ed infatti tra le paure dichiarate dagli over 65 nel corso di un sondaggio c’è innanzitutto, prima ancora della morte, la «perdita dell’autosufficienza» in una società che ha ancora le strutture di quando non eravamo longevi e non prendevamo certo in considerazione chiunque prometta di allungare la vita. Personaggi cioè come il ricercatore Keith Grimaldi, che ,a proposito di «fattori di rischio da abbattere», ha lanciato in Inghilterra la Nutrigenomica che si basa sullo studio del Dna dell’individuo per stabilire quali sono gli alimenti più adatti al suo organismo. «La sto sperimentando su di me-ha dichiarato Grimaldi- Siccome i risultati del test del mio Dna hanno indicato che ho ereditato un alto rischio di infarto, per tamponarlo devo mangiare alimenti ad alto contenuto di acido folico e vitamine B6 e B12, come spinaci, fegato e cereali.» Una ricetta che fa guadagnare anni di vita? Per il momento chi guadagna è il suo ideatore: 200 euro a test.