19 marzo 2025
Aggiornato 03:30
Battuto in finale il Brasile che ci contendeva una vittoria poco esaltante

Parti cesarei: il record di gavidanze è italiano

Non tutti i ginecologi sono d’accordo nel dire che il cesareo offre molti stress in meno

Record italiano per i parti cesarei.
Abbiamo  battuto in finale il Brasile che ci contendeva una vittoria poco esaltante in verità, perché non tutti i ginecologi sono d’accordo nel dire che il cesareo offre molti stress in meno dal momento che  il tempo di esecuzione è limitato mentre il travaglio della gestante potrebbe durare a lungo. Roberta Arsieri ,neonatologa per trenta anni al Cardarelli di Napoli, fa osservare che se va tutto bene per la mamma che ha subito uno o due cesarei, il problema potrebbe sorgere dopo anni, nel caso che la stessa dovesse affrontare un’operazione all’utero o alle ovaie. In quel frangente il chirurgo  si troverà di fronte ad un addome già tagliato, con aderenze e altri problemi.

Non è nemmeno vero che il cesareo è più sicuro,  come si ripete spesso. L’affermazione  viene negata da una vasta letteratura internazionale.
Il pericolo di trombosi è 4 volte superiore, quello di rottura uterina nelle successive gravidanze di 42 volte ed il neonato può avere problemi respiratori che sono 7 volte più frequenti. Certo, si soffrirà di meno ma la sofferenza dei giorni successivi è doppia. Senza dire che le probabilità di lesione vescicale sono 36 volte più alte, quelle di ulteriore intervento chirurgico 17, di isterectomia 95. «Il cesareo è un salvavita quando è  assolutamente necessario, ma nel caso che non esistano i requisiti per praticarlo gli effetti collaterali possono essere maggiori che nel parto spontaneo. », sostengono taluni  epidemiologi . Ma si sa che i casi «obbligati» oggi sono in minoranza rispetto a quelli «elettivi».

Nella finalissima mondiale col Brasile, l’Italia era seconda fino a quando non ha mandato in campo i fuoriclasse campani che hanno battuto i carioca in modo schiacciante. Infatti nelle strutture private della Campania, mentre per i cesarei non si dovrebbe superare la soglia del 10-15% del totale dei parti, si registrano punte dell’88%.
Ma a cosa si deve questo boom? I più sostengono che alla base ci sono i minori rischi per i medici , in quanto il rischio vero di qualche parto naturale è che il genitore faccia causa per lesioni attribuibili al momento dell’estrazione.

«Non serve neppure che sia provata la colpa – spiega un componente  dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani che paga ogni anno 6000 euro per la sua polizza - basta una denuncia e l’assicurazione può darvi la disdetta». Altri affermano che il cesareo, facendo risparmiare un’infinità di tempo, permette al ginecologo di sbrigare tutto nella mattinata d’ospedale e riservarsi il pomeriggio per le visite in studio, tanto vero che una ricerca ha evidenziato che la quasi totalità dei cesarei si verifica tra le 8 e le 14 . Intanto le ostetriche sono  sul piede di guerra:  continuando di questo passo, rischiano di dimenticare come si fa a far nascere un bimbo naturalmente. «Noi non possiamo impedire al chirurgo di effettuare il cesareo, però potremmo scrivere che non era necessario, correndo il rischio di passare per talebane della professione», afferma Maria Antonietta Bianco, la presidentessa della Federazione Nazionale delle Ostetriche la quale trova  sommamente anti-economico tener bloccati l’ostetrica e una squadra di sanitari pronti a qualsiasi evenienza durante l’esecuzione di un cesareo.