3 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
Secondo il domenicale britannico The Guardian

ONU: servono fondi contro l'influenza A o nei Paesi poveri sarà caos

Secondo un rapporto l'Occidente deve sborsare 1,5 mld per vaccini

NEW YORK - La nuova influenza potrebbe uccidere milioni di persone e provocare il caos nei Paesi più poveri, se l'Occidente non contribuirà con quasi un miliardo e mezzo di euro all'acquisto di vaccini e antivirali. L'allarme è dell'Onu, che alcuni giorni fa avrebbe inviato alle Cancellerie occidentali - secondo il domenicale britannico The Guardian - un rapporto che illustra il pericolo di un disastro umanitario nei prossimi mesi.

EFFETTI DEVASTANTI - Il documento evidenzia come il virus H1N1 potrebbe avere effetti devastanti nei Paesi meno sviluppati, dove non sarebbe da escludere una vera e propria ecatombe, a cui farebbe seguito l'implosione economica. «Bisogna riconoscere che il mondo intero è interessato da questa pandemia e che gli anelli più deboli indeboliscono l'intera catena», commenta Gregory Hartl dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il rapporto, 47 pagine, dettaglia i bisogni essenziali dei Paesi poveri e quindi più a rischio: tra questi figurano Cuba, Bolivia, Bangladesh e 40 nazioni africane. Secondo l'Onu, con 1,46 miliardi di euro si potrebbe far fronte all'epidemia sia fornendo vaccini, sia con migliori sistemi di monitoraggio e informazione.

OMS: PRODUZIONE VACCINI INFERIORE AL PREVISTO - La produzione annuale di vaccino contro il virus della nuova influenza H1N1 sarà inferiore a quella prevista e quindi «ampiamente al di sotto delle 4,9 miliardi» di dosi. Lo ha reso noto oggi un portavoce dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

«Le forniture attuale di vaccino contro la pandemia non coprono i bisogni della popolazione mondiale che rischia di essere infettata da un nuovo virus estremamente contagioso» recita u comunicato a firma del direttore generale dell'Oms Margaret Chan.

Secondo le stime dell'Oms la produzione settimanale di vaccino è inferiore ai 94 milioni di dosi anche se secondo i «test clinici» una «sola dose sarebbe sufficiente» per ottenere una buona risposta immunitaria.

Chan ha anche salutato con favore la decisione di alcuni paesi - tra cui Usa, Australia, Brasile, Italia, Norvegia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna - di mettere a disposizione dell'Oms il 10% dei loro vaccini per combattere la pandemia «nei paesi poveri».