25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
«La pillola resta un metodo abortivo più doloroso»

Roccella: «Ru486 difficilmente compatibile con legge 194»

«Mi fido dell'Aifa, ma aspetto di leggere motivazioni»

MILANO - Il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella ritiene che la pillola abortiva Ru486, introdotta ieri nel prontuario farmaceutico italiano, sia «difficilmente compatibile con quanto prevede la legge 194». A suo parere, dichiara in un'intervista pubblicata dal quotidiano La Repubblica, la pillola «resta un metodo abortivo più doloroso, più lungo, più incerto rispetto a quello chirurgico e che lascia tutto sulle spalle delle donne».

«ASPETTO LE MOTIVAZIONI» - «Mi fido dell'Aifa - aggiunge il sottosegretario - ma aspetto di leggere le motivazioni della decisione» dell'Agenzia italiana per il farmaco che non la soddisfa. Il punto, a suo parere, è che il Consiglio superiore di sanità ha dato un parere nel quale si dice l'aborto chimico e quello chirurgico devono garantire pari livello di rischio, «cosa che può succedere solo se entrambi sono praticati all'interno di una struttura ospedaliera».

EVENTI AVVERSI - «Il problema - continua - resta quello di monitorare eventuali eventi avversi provocati dall'assunzione della pillola. Come le emorragie. E poi non è vero che questa decisione ci allinea a tutti i paesi europei tranne l'Irlanda, perché in molti è autorizzata, ma poi soltanto in alcuni viene usata. In Francia poi la sua introduzione è servita a cambiare la legge sull'aborto».

ESPULSIONE DEL FETO - Una legge, la 194, che Roccella definisce «buona» alla luce del numero di aborti in calo. «Credo invece - conclude - che un metodo che non offre garanzie sul momento dell'espulsione del feto e che è intrinsecamente domiciliare, sia difficilmente compatibile con la 194. Aspetto di vedere in che modo è stata stabilita la compatibilità».