29 aprile 2024
Aggiornato 07:30
MoVimento 5 Stelle

Alessandro Di Battista: «Rientro in M5s solo se lascia Governo»

L'ex esponente del MoVimento 5 Stelle: «A settembre decido il mio futuro. Il mio M5s non c'è più, seppi di Draghi già ad agosto». Casaleggio: «Finora Conte mediatore, ignoro che idee abbia»

Alessandro Di Battista
Alessandro Di Battista Foto: Angelo Carconi ANSA

Il M5s «quello di prima, quello di cui facevo parte, ormai non c'è più. Si sta trasformando, legittimamente, in qualcosa d'altro. E saranno gli elettori a valutarlo». Lo dice Alessandro Di Battista, in una intervista al 'Fatto quotidiano'. «Fonti istituzionali, non del Movimento - spiega - mi parlarono per la prima volta» dell'eventualità di un governo Draghi «già a metà agosto. Pochi giorni dopo, l'attuale presidente del Consiglio parlò al Meeting di Comunione e Liberazione. Tenne un discorso ordinario, ma che venne commentato con toni di adorazione, neanche fosse Martin Luther King. Per questo scrissi un articolo definendolo 'apostolo delle élite'».

Per Di Battista «questo governo ha accumulato un ritardo colossale sui ristori e soprattutto non si parla più di politica. La pax draghiana l'ha distrutta. C'è un livello di conformismo nel Paese che non c'era neanche con Berlusconi. Dappertutto si adora Draghi. E poi le banche hanno occupato la politica, ormai. Negli Stati Generali del M5S dello scorso novembre avevo posto come tema prioritario il tema del conflitto d'interessi tra politica e istituti finanziari».

A settembre decido il mio futuro

Nel suo nuovo libro 'Contro!» Di Battista rivela che in caso di un 'Conte 3' sarebbe diventato ministro. Poi andò diversamente, ma giudica in modo negativo la scelta del Movimento di dire 'sì' all'esecutivo Draghi. «Ero molto dubbioso anche quando dicemmo sì al governo con il Pd. Ma in quel caso, come era avvenuto nell'esecutivo con la Lega, avevamo ancora la maggioranza relativa in Consiglio dei ministri, ovvero il M5S poteva porre il veto a ciò che non voleva. Ora invece nel governo di tutti è minoranza. E questo è un nodo politico».

Sul suo futuro, ribadisce, «a settembre deciderò se continuare a scrivere in totale libertà o se tornare in politica. Ma è chiaro che potrei riavvicinarmi al Movimento solo se uscisse dal governo Draghi».

Casaleggio: «Finora Conte mediatore, ignoro che idee abbia»

«Fino adesso Conte ha fatto da mediatore sulle battaglie politiche... vedremo cosa farà in seguito, vedremo le sue proposte... Ignoro che idee abbia». Lo ha detto Davide Casaleggio presidente dell'Associazione Rousseau intervistato al Tg de La7.

Il Movimento Cinquestelle si è sempre caratterizzato per «il principio di partecipazione dal basso in cui tutte le scelte importanti, dal programma alle alleanze, sono basate sugli iscritti» ma ora «se questo principio non fosse rispettato non si parlerebbe di una evoluzione del Movimento ma della creazione di un partito nuovo come ce ne sono stati tanti nella storia della Repubblica».

«Approfondiremo poteri curatore su dati iscritti»

«La proprietà dei dati è sempre in carico al singolo iscritto e con il loro consenso si farà quello che si deve... siamo sempre stati di supporto al Movimento e lo saremo anche in futuro». Per la consegna della lista degli iscritti, «dobbiamo capire quali sono i poteri del curatore legale. Approfondiremo», ha aggiunto.