19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Centrodestra

Silvio Berlusconi: «Conte dovrebbe dimettersi a prescindere dal risultato delle Regionali»

Il leader di Forza Italia: «Fallimento governo è sotto gli occhi di tutti. Referendum? Sto ancora riflettendo sul mio voto. Scuola? Obbligo vaccino antinfluenzale per tutti gli studenti»

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Foto: ANSA

«Questo governo che non rappresenta la maggioranza degli italiani dovrebbe dimettersi indipendentemente dal risultato delle Regionali che confermeranno che il centrodestra rappresenta la maggioranza degli italiani». Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ad Agorà estate su Raitre.

«Il fallimento del governo Conte - ha osservato - è sotto gli occhi di tutti noi. Non ha saputo adottare un'adeguata strategia di intervento per sostenere economia, lavoro e consumi. Non si vede traccia di una strategia per superare l'emergenza e c'è il rischio di usare male le importanti risorse Ue. Questo conferma la necessità che al governo ci sia una forza liberale, un partito dell'impresa e del lavoro quale è Fi, unica alternativa alla maggioranza delle 4 sinistre. Spero le Regionali possano essere un passo avanti in questa direzione».

«Referendum? Sto ancora riflettendo sul mio voto»

«Sono molto perplesso» sul referendum confermativo del taglio del numero dei parlamentari. «Il taglio è una scelta che avevamo adottato dal 2005 con la nostra riforma costituzionale cancellata dalla sinistra. Questo è un taglio he non si inquadra in una riforma complessiva e che avrà l'effetto di ridurre gli spazi di democrazia. Io sto ancora riflettendo sul mio voto fermo restando la libertà di voto assoluta per i nostri militanti ed eletti».

«Scuola? Obbligo vaccino antinfluenzale per tutti gli studenti»

«E' importante adottare alcuni provvedimenti di buonsenso come inserire l'obbligo della vaccinazione antiinfluenzale per tutti gli studenti: se ogni bambino con febbre e raffreddore non fosse distinguibile dal Covid la situazione sarebbe difficilmente gestibile».

«Tenere bloccate le scuole - ha osservato - avrebbe conseguenze negative sia per gli allievi che per le famiglie ma sarebbe irresponsabile riaprire in assenza condizioni di massima sicurezza. Siamo in questa situazione dopo mesi di discussioni, incertezze e annunci confusi su ogni tema dall'organizzazione dei trasporti a quella delle aule scolastiche perché in seno alla maggioranza su questi temi ci sono posizioni diverse e contraddittorie».

Bernini: «Se sinistra sconfitta, governo a casa»

«Zingaretti ha scritto di suo pugno un lungo articolo che è una difesa disperata del tentativo di tenere in piedi l'alleanza strategica col M5S e insieme un j'accuse contro chi, anche nel suo partito, rema invece contro. Ma il passaggio più importante è un altro: quello in cui il segretario del Pd se la prende con l'ipocrisia di chi sostiene che «perdendo le regionali si potrebbe continuare tutto come prima, senza riflessi sulla vita del governo». Un'analisi pienamente condivisibile, ma che rappresenta anche una mina sotto la poltrona di Conte se le sinistre usciranno sconfitte dal test elettorale». Lo dichiara in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.

Brunetta: «Taglio rappresentanza colpisce più deboli»

«Non è una riforma, ma un taglio della rappresentanza, che non impatta allo stesso modo nell'intero Paese. Colpisce di più i più deboli: i territori più deboli, i partiti più deboli, le organizzazioni sociali più deboli». Lo ha detto il deputato di Forza Italia, Renato Brunetta, intervenendo in una conferenza stampa del Comitato per il 'No' al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.

«E mentre la società civile - ha continuato -, i corpi intermedi, le banche, i capitali, sostituirebbero la rappresentanza politica nelle regioni più forti, in quelle più deboli ci sarebbe un taglio assoluto della rappresentanza». Brunetta ha poi aggiunto: «i leader del centrodestra hanno fatto l'accordo anti inciucio, adesso facciano quello per il 'no' al referendum».