19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Movimento 5 Stelle

Gianluigi Paragone: «Al Misto? Mi sento un po' un emarginato... Voglio tornare in M5s»

Il Senatore: «Continuerò a chiedere il rispetto del programma. Caro Di Maio andiamo davanti al giudice e io vincerò, regolamento alla mano». Barillari: «E' arrivato il momento di una revisione»

Gianluigi Paragone: «Al Misto? Mi sento un po' un emarginato... Voglio tornare in M5s»
Gianluigi Paragone: «Al Misto? Mi sento un po' un emarginato... Voglio tornare in M5s» Foto: ANSA

ROMA - «Al Misto? Mi sento un po' un emarginato...». Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto ed Cinquestelle. Si è già seduto nei banchi del Gruppo Misto? «Allo stato attuale della cose sono ancora seduto nei banchi del M5S, non sono andato in quelli del Gruppo Misto, dove non ho ancora un posto».

Vicino a chi vorrebbe stare nel Misto? «Alla Nugnes». Di Maio, ospite di Cartabianca, ieri ha spiegato chiaramente i motivi della sua espulsione: avrebbe dovuto votare la fiducia come da regolamento. «E' falso quel che dice Luigi. Nel regolamento c'è scritto di votare la fiducia ogni volta che è necessario, e nel mio caso il mio voto non lo era. Caro Di Maio - ha proseguito Paragone a Rai Radio1 - andiamo davanti al giudice e io vincerò, regolamento alla mano». Farà causa al M5S? «Ho fatto appello al collegio dei garanti, si tratta del secondo grado. Sono il viceministro Cancelleri, il sottosegretario Crimi e Roberta Lombardi. Io voglio rientrare nel M5s e continuare a chiedere il rispetto del programma».

Di Maio e i «pugnalatori dalle retrovie»

«Chi pensa che io mi stanchi del Movimento ha sbagliato. Sono stanco che qualcuno che sta nelle retrovie venga al fronte per darmi una pugnalata». Lo ha detto Luigi DiMaio, capo politico del M5s, ospite a Cartabianca su RaiTre. «Io sono stato eletto capo politico nel 2017, siamo andati al governo e adesso stiamo realizzando il programma elettorale. Credo che agli italiani interessi l'approvazione delle leggi: ne abbiamo approvate 40 e ne dobbiamo approvare tante altre. È normale che in un Movimento che ha eletto 330 parlamentari ci sia chi esprime dissenso. Quando qualcuno non è d'accordo col Movimento 5 Stelle ha tutto il diritto di andarsene, ma potrebbe dimettersi e farsi rieleggere, non andare al Gruppo Misto», ha aggiunto Di Maio, per il quale «è legittimo che all'interno del Movimento ci sia chi dissente. Il vero grande tema è la portata di queste notizie, se l'intero Movimento fosse contro la mia linea».

Barillari: «E' arrivato il momento di una revisione»

«Il M5S è arrivato ad un momento di revisione. Il Movimento ha 10 anni, è cresciuto molto, siamo ormai tantissimi portavoce, però dobbiamo anche renderci conto dei limiti che questo progetto pone e sono i limiti che ci ha posto questa esperienza di governo». Lo afferma Davide Barillari, consigliere M5S Regione Lazio, ai microfoni di Radio Cusano Tv Italia, emittente dell'Università Niccolò Cusano.

«Forse - spiega Barillari - non eravamo pronti a fare compromessi così forti, prima con la Lega e poi con il PD. Di fronte a queste sfide, alle promesse che non siamo riusciti a mantenere, siamo ora in un momento di crisi, di difficoltà, ma sono convinto che il Movimento sarà in grado di rinascere. Essere al governo significa aver messo in discussione la nostra coerenza. Su tante battaglie della base: dalla Tap, alla Tav, ai vaccini, all'Ilva, ci sono stati compromessi di responsabilità di governo. Al governo abbiamo sempre un partner, che prima era avversario, che ci tiene con le mani legate e al quale dobbiamo dare qualcosa in cambio. Questa perdita di valori ci ha portato anche a perdere consenso».

«Il potere corrompe e influenza molto quelli che erano i nostri principi base. Abbiamo visto in questi anni che per assumere posizioni importanti a livello di governo abbiamo dovuto trattare con il sistema e perdere anche la nostra intransigenza in cambio di qualche risultato. Io e altri portavoce abbiamo dato vita alla Carta di Firenze per guardare in avanti, ma restando ancorati in maniera forte ai motivi per cui siamo nati: essere contro la casta, contro i partiti, essere una vera alternativa al sistema. Se impariamo dai nostri errori, possiamo essere impermeabili al sistema, alla mafia, alla corruzione, al clientelismo della macchina amministrativa. La soluzione è riorganizzare tutto il Movimento ripartendo dalla base, dagli attivisti, ridare voce alla democrazia diretta».

Rousseau, Di Battista tra i referenti

Alessandro Di Battista è tra i nuovi referenti della piattaforma Rousseau. La novità viene annunciata sul blog delle stelle insieme all'uscita di Massimo Bugani che non sarà più socio dell'associazione. «Il nostro enorme ringraziamento per il prezioso lavoro - si legge sul blog M5s - portato avanti in questi anni va a Fabiana Dadone, Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo e Giancarlo Cancelleri che lasciano il testimone per gli impegni che oggi svolgono nei Ministeri e a Massimo Bugani che rimane referente della funzione Sharing e fondamentale componente della squadra Rousseau, ma non più socio, per dedicarsi alla sfida importante che oggi lo vede impegnato in Campidoglio», ovvero quella di capo staff della sindaca di Roma Virginia Raggi.

«Per sfruttare al meglio tutte le funzionalità della piattaforma e renderle sempre più dinamiche e al servizio del MoVimento 5 Stelle - viene annunciato sul blog - il team dei referenti di Rousseau cresce. Questi i loro nomi: Lex Eletti Area Europa: Eleonora Evi Lex Eletti Area Parlamento: Manlio Di Stefano, Anna Macina e Giorgio Fede Lex Eletti Area Regioni: Davide Bono e Andrea Liberati E-learning: Barbara Floridia Sharing: Massimo Bugani, Marco Piazza Lex Iscritti: Francesco Berti, Susy Matrisciano Scudo della Rete: Vittoria Baldino Portale Eventi MoVimento 5 Stelle: Marco Croatti, Paola Taverna e Alessandro Di Battista».