Il taglio dei Parlamentari diventa Legge. Camera approva con 553 sì
Il disegno di riforma costituzionale ha superato l'ultimo passaggio in Aula. Una maggioranza trasversale ha dato il via libera al provvedimento
ROMA - L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il taglio del numero dei parlamentari. I sì sono stati 553, i no 14, 2 gli astenuti. Per l'approvazione era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea (316 voti). Il testo modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione e riduce i deputati da 630 a 400 con la conseguenza che anche quelli eletti all'estero passano da 12 a 8. I senatori da 315 diventano 200 e i sei senatori all'estero diventano quattro. Viene stabilito inoltre che nessuna Regione possa avere un numero di senatori inferiore a tre (nella Costituzione vigente sono sette). Cambia anche l'articolo 59 sui senatori a vita: il numero di quelli «in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque».
Il testo potrà essere sottoposto a referendum popolare
Secondo quanto stabilito dall'articolo 138 della Costituzione, la legge - che non ha ottenuto l'ok dei due terzi dei componenti di Camera e Senato nella seconda lettura - potrà essere sottoposta a referendum popolare se, entro tre mesi dalla pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
D'Incà: «Taglio parlamentari ridà fiducia nella politica»
«Il voto di oggi che riduce il numero dei parlamentari è un passaggio storico per il nostro Paese. Il risultato più importante sicuramente riguarda il fatto che, mantenendo questo impegno, ridaremo ai cittadini maggiore fiducia nella politica». Lo afferma Federico D'Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento con delega alle Riforme, al termine del voto odierno che riduce il numero dei rappresentanti del Parlamento. «Veniamo da anni di disaffezione e scollamento dell'elettorato nei confronti delle istituzioni e dei meccanismi parlamentari - prosegue D'Incà, che aggiunge -: accanto allo snellimento delle procedure, alla riduzione dei costi e all'efficienza, in un quadro di riforme complessivo al quale lavoreremo nei prossimi mesi, ci sarà un rafforzamento della rappresentanza. La costruiremo insieme ai cittadini con un programma di riforme che, a piccoli passi, modificherà in meglio il nostro impianto democratico. Oggi non si chiude un percorso, ma si apre una nuova stagione che consegneremo alle future generazioni».
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