Matteo Salvini replica a Gualtieri: «Ma è normale Ministro che parla di conto del Papeete?»
Il leader della Lega duro con il Ministro dell'Economia: «Va in tv a dire questo senza spiegare dove trova i soldi per la manovra economica»

ROMA - «E' normale che un ministro vada in Tv a dire che deve pagare i conti del Papeete senza spiegare dove va a trovare i soldi per la manovra economica? Dai non è normale». Lo ha detto Matteo Salvini intervistato a Radio24 a proposito delle dichiarazioni di ieri del ministro dell'Economia Roberto Gualteri. «Non pensavo che fosse un reato andare in vacanza a Milano Marittima con mio figlio» ha poi concluso Salvini.
«Noi per raddoppio pace fiscale, da lì 10 miliardi»
«Noi avremmo raddoppiato la pace fiscale per portare a casa 10 miliardi, estesa a persone fisiche, società... Se hai una cartella da 50-60 mila euro sei rovinato, a questo popolo volevamo offrire un'altra chance pagando il giusto, incassando tanto e tornando a lavorare e a pagare le tasse» invece «siamo al terrorismo economico tra tasse su le merendine e le bibite. Hanno passato due mesi dicendo che non si poteva andare alle elezioni per evitare l'aumento dell'Iva, hanno fatto un governo per questo e ora propongono l'aumento selettivo dell'Iva? Dai non scherziamo.... In un paese serio saremmo già con le elezioni convocate».
«In Parlamento nostra manovra con flat tax e pace fiscale»
«Presenteremo in Parlamento la nostra manovra economica con pace fiscale, flat tax, no aumento Iva. L'abolizione delle accise? Non quest'anno, l'anno prossimo». Il pagamento elettronico? «Ci vuole, lo fa. Siamo in un Paese libero o in Unione sovietica? I soldi in banca sono già tassati, vogliamo aiutare l'economia e i consumi o fare l'ennesimo regalo alle banche, con le commissioni sulle transazioni?. Le commissioni bancarie sono basse? Andatelo a spiegare a artigiani e commercianti che sono basse», ha concluso.
«Conte? Lega aggiornerà interrogazioni Pd su carriera»
Quelle che la Lega presenterà in Parlamento sul presidente del Consiglio Giuseppe Conte «sono due interrogazioni presentate dal Pd, dai suoi attuali alleati, agli atti, riguardo a potenziali conflitti di interesse e problemi di carriera. Due interrogazioni che aggiorneremo e il presidente Conte dovrà chiarire agli italiani se i suoi attuali alleati mentivano o se ha mentito lui».
«Niente in comune con Renzi, per fortuna»
«Io non ho l'obiettivo di andare addosso a Conte ma di fare ciò che serve all'Italia. Con Matteo Renzi non ho niente in comune per fortuna».
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