20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Rischio altissimo

Paura in MotoGP: cade a 290 km/h per colpa della gomma

Loris Baz è stato vittima di un terribile incidente, per fortuna senza conseguenze, nella seconda giornata di test collettivi a Sepang. E gli pneumatici Michelin sono subito tornati sul banco degli imputati

SEPANG – La gomma che esplode a 290 km/h sul rettilineo di partenza, la moto ormai fuori controllo che scivola e si schianta contro il guard rail, il pilota che vola e rischia di essere travolto dal suo stesso mezzo. Solo un grosso colpo di fortuna ha permesso a Loris Baz di uscire indenne, riportando una semplice escoriazione al gomito, dallo spettacolare quanto pericoloso incidente che lo ha visto protagonista a quaranta minuti dall'inizio della seconda giornata di test collettivi della MotoGP a Sepang. Immediatamente le prove sono state sospese, per oltre un'ora, con la bandiera rossa, mentre i tecnici del team satellite Avintia cercavano di far luce sulla causa della caduta: erano stati il motore, il cambio, le sospensioni o proprio lo stesso pneumatico a cedere? Il retrotreno della Ducati era così danneggiato da rendere quasi impossibile qualsiasi analisi, e anche lo stesso pilota non sembrava avere le idee chiare: «Non so cosa sia successo – ha dichiarato a caldo il francese, che proprio ieri ha compiuto 23 anni, alla Gazzetta dello Sport – Avevo avvertito qualcosa poco prima dell’ultima staccata, poi all’improvviso in piena accelerazione la moto si è bloccata e sono volato via. Forse un problema al motore o alla sospensione, non penso sia stato a causa della gomma».

Le spiegazioni del gommista
Invece, con il passare delle ore, a finire sul banco degli imputati si è ritrovata proprio la Michelin. In particolare, la copertura cosiddetta di tipo A, ovvero quella più morbida, che il gommista francese ha immediatamente ritirato in via precauzionale. «Per precauzione abbiamo chiesto alle squadre di non usarla più – spiega il direttore tecnico Nicolas Goubert – mentre porteremo quel che resta del pneumatico nell'officina di Clermont Ferrand per analizzarlo. Questa tipologia di coperture è stata usata ieri per la maggior parte della giornata da tutti i piloti e senza problemi La gomma non era nuovissima, ma non aveva percorso più di 5-6 giri, per cui non è una questione di usura. Probabilmente a innescare il problema è stato l’assetto della moto in correlazione alla pressione del pneumatico, troppo bassa. Ma non avendo un sensore della pressione sulla gomma non possiamo esserne certi. In ogni caso, per ragioni di sicurezza abbiamo chiesto ai team di alzare la pressione minima. Siamo preoccupati, come sempre quando succede qualcosa di cui non conosciamo la causa, ma abbiamo preso delle contromisure». Dal team smentiscono di aver abbassato troppo la pressione: «Ci siamo attenuti alle indicazioni e anche nel nostro box è presente un tecnico Michelin». In ogni caso il fornitore transalpino ha chiesto a tutti i team di alzare le pressioni minime per il prosieguo della giornata.

Cade anche Lorenzo
L'ennesima gatta da pelare per una Michelin che non sembra ancora aver trovato la soluzione a tutti i problemi che si sono manifestati durante i test. Prima era stata la gomma anteriore a causare grattacapi a quasi tutti i piloti, finiti spesso per terra per colpa del suo comportamento imprevedibile (l'ultimo caso è avvenuto proprio oggi a Jorge Lorenzo, alla curva 5 poco prima della pausa pranzo). Ma quello di Baz è stato un incidente ben più rischioso e grave, che solleva inquietanti dubbi su questi pneumatici che tra meno di due mesi faranno il loro debutto ufficiale nei Gran Premi: «Forse sarebbe il caso di introdurre un sensore di pressione anche in MotoGP, come quello che si userà da quest'anno in Moto2 – spiega Hervé Poncharal, presidente dell'Irta, l'associazione dei team, a GP One – Oltretutto il loro costo è molto ridotto». Basterà questo piccolo accorgimento a consentire ai piloti di correre senza pericolo?