19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
La crisi del coronavirus

Matteo Bassetti: «In Italia troppi morti asintomatici classificati Covid»

L'infettivologo genovese: «Per chi non fa il medico sembra una differenza solo semantica. Non è così. È sostanziale. Bisogna differenziare tra chi ha sintomi e chi no»

L'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti
L'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti Foto: Luca Zennaro ANSA

GENOVA - «Nonostante Omicron e vaccini ci stiano portando fuori dalla pandemia, il numero di morti classificati come Covid in Italia è troppo alto anche rispetto agli altri Paesi europei e non solo». Lo scrive su Facebook l'infettivologo genovese Matteo Bassetti.

«In Danimarca per esempio - sottolinea Bassetti - riportano una significativa riduzione della mortalità e della letalità nelle ultime settimane, ma mettono in evidenza ciò che sostengo da oltre un mese: in questa fase sono moltissimi i decessi con Covid e non a causa del Covid. Per chi non fa il medico sembra una differenza solo semantica. Non è così. È sostanziale».

«Bisogna differenziare - conclude l'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova - chi ha sintomi e segni del Covid, da chi invece è asintomatico per Covid e ha qualcos'altro. Solo così potremo capire cosa sta succedendo, ridando oltretutto dignità ai vaccini che da questa classificazione italica non ne hanno giovato».

«Nuove regole sono segnale ancora troppo timido»

«Le nuove regole su Dad, quarantene e mascherine sono ancora più difficili da comprendersi delle precedenti. Un segnale ancora troppo timido. Si poteva e si doveva fare di più - sottolinea Bassetti - per consentire agli italiani di tornare a vivere in sicurezza. Inutile dire 'dovete convivere e tornare a fare quello che facevate', mantenendo queste regole cervellotiche e anacronistiche. Il cittadino va educato e aiutato a difendersi dalle malattie infettive, non vessato e sfinito da obblighi anacronistici».

«Pandemia potrebbe essere finita a fine marzo»

«La pandemia si sta esaurendo, a fine marzo potrebbe essere finita. Diciamo che dopo il 21 marzo, a primavera dovremmo esser fuori dalle manifestazioni più gravi e da aprile potremmo togliere le mascherine al chiuso. A quel punto dovremo avere il coraggio di tornare alla vita. Quarta dose? Almeno per la prima parte del 2022 non servirà».