Cucchi, depistaggio: rischio processo per 8 Carabinieri
I reati contestati dal pm Giovanni Musarò sono falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia

ROMA - Sono stati depositati gli atti dell'inchiesta sul depistaggio seguito alla morte di Stefano Cucchi. Sotto accusa ci sono 8 carabinieri, tra cui il generale Alessandro Casarsa e il colonnello Lorenzo Sabatino. I reati contestati dal pm Giovanni Musarò sono falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.
«Attestavano il falso in un'annotazione di servizio, datata 26 ottobre 2009, relativamente alle condizioni di salute di Stefano Cucchi, tratto in arresto dai militari del comando stazione di Roma Appia e tradotto presso le celle di sicurezza del comando di stazione Tor Sapienza nella notte fra il 15 e il 16 ottobre». E' questa la prima contestazione formulata dal pm Giovanni Musarò e sottoscritta anche dal procuratore capo Giuseppe Pignatone nell'atto di chiusura delle indagini sul depistaggio seguito alla morte di Stefano Cucchi.
Le accuse - che coinvolgono nel complesso 8 militari dell'Arma - riguardano anche Francesco Cavallo (all'epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma); Luciano Soligo (già maggiore e comandante della Compagnia Montesacro), Massiliano Colombo Labriola (ex comandante della stazione di Tor Sapienza); Francesco Di Sano (all'epoca in servizio a Tor Sapienza); Tiziano Testarmata (comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo) e il carabiniere Luca De Cianni, l'unico a cui è contestata la calunnia.
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