29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Lotta alla mafia

Colpo alla mafia della provincia di Catania: in manette affiliati al clan di Biancavilla

Tutti i 16 arrestati sono chiamati a rispondere di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al porto e alla detenzione illegale di armi

Colpo alla mafia della provincia di Catania: in manette affiliati al clan di Biancavilla
Colpo alla mafia della provincia di Catania: in manette affiliati al clan di Biancavilla Foto: ANSA

CATANIA - Un duro colpo alla mafia della provincia di Catania è stato messo segno dalla polizia e dai carabinieri che hanno arrestato 16 persone ritenute inserite nel clan mafioso di Biancavilla denominato «Tomasello-Mazzaglia-Toscano», oggi diretto dalle famiglie Amoroso e Monforte e legato alla «famiglia» mafiosa catanese «Santapaola-Ercolano». Tutti gli arrestati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al porto e alla detenzione illegale di armi.

Operazione «Città blindata»

L'operazione, denominata «Città blindata», rappresenta l'esito di tre distinte indagini mirate a far fronte ad una escalation di violenza che ha visto come teatro il comune di Biancavilla e causata dalla smania di comando e predominio territoriale del clan mafioso capeggiato dai fratelli Amoroso e, da ultimo da Monforte Alfio Ambrogio. L'indagine aveva inizio a seguito di due gravissimi fatti di sangue verificatisi in rapida successione temporale a Biancavilla. Ovvero due omicidi avvenuti nel gennaio del 2014.

Il rientro a Biancavilla di Vito Amoroso

I servizi di intercettazione ambientale e telefonica attivati nei confronti dei fratelli Amoroso hanno consentito, sin da subito, di accertarne il ruolo di reggenza del clan. Il rientro a Biancavilla di Vito Amoroso aveva preoccupato non poco gli appartenenti alla famiglia «Maglia», anche loro affiliati della storica «famiglia» mafiosa «Tomasello-Toscano-Mazzaglia», i quali avevano deciso di ucciderlo, non riuscendo nell'intento grazie all'intervento delle Forze dell'ordine.